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Benevento – Il calcio rimarrà fermo ai box ancora per un po’, almeno fino al prossimo 3 maggio stando a quanto dichiarato dal ministro Spadafora. Poi si dovrebbe ripartire con gli allenamenti per provare a portare a termine la stagione. Un’annata che il Benevento attende solo di chiudere in maniera trionfale, forte dei 22 punti di vantaggio sulla terza in classifica. Si sente in serie A la Strega e il presidente Oreste Vigorito lo sottolinea ancora una volta al Corriere dello Sport. In un’intervista rilasciata a Tullio Calzone, di cui vi offriamo alcuni passaggi, il numero uno giallorosso traccia le linee per il futuro, in caso o meno di ripartenza.

PromozioneIo lavoro per tentare di raccogliere il frutto di un anno di sacrifici. Ma, purtroppo, non dipende dalla nostra volontà. Dico solo che se il Benevento non dovesse ripartire dalla A sarebbe un’ingiustizia enorme e intollerabile.

Merito sportivoE’ un concetto che ho subito per nove anni in C. Ogni volta che si creavano le condizioni per un ripescaggio, mi dicevano che c’erano chi aveva più meriti. Penso al Gallipoli, al Crotone, al Vicenza. Quando avremmo potuto fare un salto di qualità, ci veniva negato. Ora è diverso. Il Benevento è già in A.

GiocareSi deve tornare a farlo con un’adesione totale alle norme che ci verranno chiesto di rispettare dalle autorità medico-scientifiche e dal Governo. E’ stato necessario essere drastici nell’affrontare il covid-19. Ma abbiamo gli strumenti che possono attutire gli effetti ella pandemia attraverso presidi sanitari e distanziamento sociale. Insistiamo. Ma non ci si può rassegnare ai domiciliari.

TifosiPortare gente allo stadio è un problema. Non si pende solo dal fatto che le strutture sono obsolete. E’ evidente che lo spettacolo senza la gente non c’è. Il match Benevento-Pescara a porte chiuse è stato una tristezza. Come gli stadi vuoti. Si potrebbe, tuttavia, provare a riempirli parzialmente osservando anche sugli spalti il distanziamento sociale.

Niente campoCredo ci sarà il rischio di contenziosi. Sia che si cristallizzi sia che non venga riconosciuto il merito sportivo. Ma le poltrone diventano scomode proprio quando c’è da prendersi delle responsabilità. Chi guida il calcio deve riconoscere il risultato del campo e, per colpe non proprie, si è dovuto fermare. Questa assunzione di responsabilità è un’ottima via d’uscita.

PromesseSiamo partiti 14 anni fa nel Sannio affermando che io e mio fratello Ciro avremmo sempre lavorato per la maglia giallorossa con trasparenza, onestà e passione. Il Benevento per la famiglia Vigorito sarà sempre una questione di cuore oltre che di testa. Se non sarà possibile lavorare così, vorrà dire che qualcuno ci avrà impedito di continuare ad amare questa maglia, questa città e la gente del Sannio.