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Benevento – Un viaggio introspettivo tra i tormenti, le battaglie, i sogni e le ambizioni delle donne. Questo il tema di fondo di “Voci di Donne, Madri di Popolo”, andato in scena presso l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento. L’evento, ideato e curato da Carmen Castiello, nella sua ottava edizione ha indugiato sulle figure di Madre Teresa di Calcutta e Madesin Philips, storica fondatrice di Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari). E’ stato dedicato ampio spazio alla condizione delle madri detenute e alla sofferenza delle donne afghane e iraniane, perseguitate da divieti, guerre e dittature. 

Ad accompagnare le letture di Linda Ocone – autrice dei testi insieme ad Alda Parrella, che ha curato la parte relativa alla questione iraniana – le danze armoniose della compagnia Balletto di Benevento e dal suono delicato e coinvolgente dell’orchestra del Liceo Musicale e Coreutico ‘Guacci’, diretta dalla docente Debora Capitanio. Il teatro è stato gremito in ogni ordine di posto dagli studenti del Guacci, dell’Istituto ‘Alberti’ e del Convitto Nazionale ‘Giannone’. Tutti hanno assistito alla performance in religioso silenzio. In prima fila, insieme a Maria Rosaria Ricci e Michele Martino dell’associazione Libera – co-produttrice dello spettacolo – si è notata la presenza del Procuratore Generale Aldo Policastro e degli assessori del Comune di Benevento, Maria Carmela Serluca e Carmen Coppola

Le voci delle donne e la commozione dell’assessore Coppola

Proprio Coppola, nel suo personale intervento a margine della manifestazione, non ha trattenuto le lacrime. Parole giunte dopo la proiezione del video-messaggio di una giovane madre della Terra dei Fuochi, che ha perso il suo unico figlio Antonio a soli dieci anni a causa di un brutto male. “E’ davvero difficile trovare una spiegazione a tanta sofferenza – ha detto Coppola con gli occhi lucidi e la voce rotta dall’emozione -. Siamo pieni di drammi di questo genere a cui bisogna dar voce. Dobbiamo combatterli affinché il nostro pianeta torni vivibile”.

Le ha fatto eco Maria Rosaria Ricci di Libera Scuola Benevento, che ha posto l’accento sul valore formativo. “Per noi fare educazione alla legalità vuol dire inculcare dei valori nei ragazzi. La recente strage di Cutro fa riflettere – ha esortato – pensiamo a tutte le donne in fuga da situazioni delicate, alle loro difficoltà, al loro sacrificio estremo. Non possiamo restare indifferenti alle loro voci”. 

Carmen Castiello si è detta orgogliosa della partecipazione e del riscontro. “Ero ottimista ma anche io sono rimasta impressionata dal modo in cui questi ragazzi ci hanno trasportato all’interno di tematiche così delicate. Sono stati in grado di coinvolgerci, di trasmetterci un sentimento che ci è giunto forte e chiaro”, ha dichiarato tra gli applausi. “Ringrazio la dirigente scolastica del Guacci, Giustina Mazza, gli allievi e il corpo docente. Siamo grati anche all’Università del Sannio e al Rettore Canfora per averci ospitato in questo teatro, uno spazio di cultura e di libertà”. Poi l’onda composta dei giovani, rapita dalle riflessioni e permeata di nuova sensibilità, si è diretta verso l’uscita.

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