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Caserta – Un invito a dedurre emesso dalla Procura regionale della Corte dei Conti è stato notificato dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione (Nas) di Caserta a venti dipendenti dell’Asl di Caserta (dirigenti Medici, amministrativi ed infermieri), coinvolti nell’indagine della Procura di Napoli Nord sui episodi di corruzione e assenteismo al dipartimento della Salute Mentale dell’azienda sanitaria locale, che ha sede nella città di Aversa. L’indagine portò all’ arresto di 12 persone nel febbraio 2021 su un totale di 70 indagati, di cui venti per assenteismo. La Procura contabile contesta ai dipendenti ritenuti “furbetti del cartellino” il danno patrimoniale derivante tanto dall’esborso di retribuzioni non giustificato vista l’assenza dal posto di lavoro che dal danno di immagine; c’è poi il presunto danno da disservizio per un totale di quasi 200mila euro a discapito delle casse pubbliche. L’indagine trae origine da una segnalazione inviata nel 2017 del direttore generale dell’Asl di Caserta, nella quale si indicavano numerosissime anomalie in merito all’utilizzo del sistema gestionale delle presenze da parte di un dipendente negli uffici di via Santa Lucia (tra i destinatari dell’odierno atto), da cui risultavano forti discrepanze negli orari delle “timbrature” con cadenza quasi quotidiana. I primi servizi di osservazione e pedinamento, oltre che con telecamere, consentirono di acquisire numerosi riscontri a quella segnalazione, soprattutto di apprendere che la condotta illecita non riguardava un solo dipendente, ma una ventina di addetti, tra dipendenti e collaboratori dell’Asl. Al vaglio della magistratura sono stati sottoposti oltre 270 casi di illecito allontanamento. Per un dipendente sono stati ipotizzati ben 36 casi di illecito allontanamento su 58 giorni di presenza attestata; e non sono rari i casi in cui le entrate e le uscite erano probabilmente timbrate da familiari dei dipendenti.