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Un macello abusivo è stato scoperto e sequestrato a Grazzanise (Caserta) dai carabinieri forestali nel corso di un’attività di controllo cui hanno preso parte anche i veterinari dell’Asl di Caserta. Tre persone, in particolare un uomo e una donna sposati e un macellaio, sono stati sorpresi mentre macellavano dei capi e denunciati per i reati di macellazione clandestina al di fuori di locali a ciò autorizzati e per gestione illecita di rifiuti, in relazione agli scarti della lavorazione degli animali e del letame prodotto dai capi, che confluivano direttamente all’interno di un canale perimetrale per poi disperdersi nei terreni limitrofi. I militari hanno anche sequestrato tredici suini e cinque bovini, tutti privi di marchio identificativo, pronti per essere macellati; i veterinari hanno quindi applicato agli animali marchi auricolari per evitare la possibile dispersione o sostituzione dei capi. L’azienda – è emerso – era attrezzata ed organizzata come un vero e proprio piccolo macello: c’era il locale per la lavorazione delle carni e la cella frigo, e davanti al locale c’era una piazzola di cemento che pendeva verso un pozzetto di scolo, attrezzata con un punto di acqua, probabilmente il luogo in cui veniva eseguita la macellazione dei capi.

All’interno del locale erano presenti attrezzature professionali (tra cui un tritacarne e bilancia), coltelleria ed un ceppo in legno, nonchè due tavoli di grosse dimensioni su uno dei quali erano posti tagli di un capo bovino; sotto il tavolo di lavoro c’erano cassette di plastica contenenti le ossa derivate dal disosso delle carni poste sui due tavoli. Sempre all’interno del locale funzionava una cella frigorifera con display indicante la temperatura, dotata di guidovia e ganci. All’interno della cella erano presenti un quarto anteriore ed uno posteriore di bovino, privi di bollatura sanitaria, una lombata di bovino, per un peso totale di circa 200Kg, oltre ad altre frattaglie. Al termine dell’attività sono stati dunque posti sotto sequestro anche il locale cella frigorifera, alla carne bovina in lavorazione unitamente a quella riposta nel frigorifero, per un totale di circa 310 kg, e i sei coltelli utilizzati per la macellazione; sono stati poi posti in blocco ufficiale i diversi farmaci veterinari rinvenuti.