- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

È di ieri la notizia di 17 contagiati presso il carcere di Carinola ed oggi ci ha lasciato Tonino, così veniva chiamato dai familiari e dagli amici.Era ricoverato in terapia intensiva da tre giorni e non ce l’ha fatta. Era sposato e con due figli, mentre nell’istituto di Vigevano nell’ultimo mese sono risultati positivi al COVID-19 103 detenuti. Uno dei cluster più importanti registrati durante l’intero periodo di COVID nelle carceri italiane“. A dichiararlo è il segretario generale del sindacato polizia penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo: “pur se nell’ultimo mese i casi di detenuti e di poliziotti positivi è diminuito, infatti i detenuti positivi sono 531 di cui 484 asintomatici, 21 sintomatici gestiti nel carcere e 26 ricoverati, mentre tra il personale penitenziario ci sono 599 positivi di cui 577 con degenza a domicilio, 9 degenti in caserma e 13 ricoverati in ospedale, la situazione negli istituti italiani è sempre di massima attenzione. Bisogna evitare a tutti i costi che situazioni come quelle di Vigevano e di Carinola possa ripetersi in altri istituti di pena. È senza dubbio importante iniziare quanto prima il piano di vaccinazioni per i poliziotti penitenziari e i detenuti dando priorità ai 350 detenuti ultra ottantenni e con patologie severe. Occorre senza dubbio non abbassare la guardia continuando ad evitare il più possibile i contatti dei detenuti con il mondo esterno e garantendo ai poliziotti l’utilizzo di tutti i presidi personali che servono per evitare il diffondersi del virus nelle carceri”.

Conclude Di Giacomo: “se pure i dati dimostrano una diminuzione dei contagi, la morte del nostro collega Tonino impone la massima attenzione per ridurre al minimo le esposizioni al virus riscontrando la maggiore aggressività dello stesso nell’ultimo periodo. Senza vaccini sarà difficile evitare la terza e più dura ondata”.