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Caserta – La riunione di ieri sera nel Teatro della parrocchia del Buon Pastore di Caserta ha evidenziato l’esasperazione di alunni, genitori ed insegnanti dell’Istituto Tecnico Buonarroti a fronte di una ripresa delle attività scolastiche ancora lontano da decidersi.

E mentre si attende la convocazione del Tavolo Tecnico che in Prefettura dovrebbe vedere tutti i presidi delle scuole provinciali esprimersi sulla disponibilità ad accogliere i 700 ragazzi del Buonarroti nelle proprie aule, il tempo scorre mettendo a rischio l’anno scolastico già in corso.

Da qui la decisione di manifestare ancora una volta in piazza Vanvitelli domani mattina affinché chi è chiamato a decidere lo faccia in fretta.

E lo faranno dalle ore 9 alle ore 11 e 30, studenti e docenti insieme, facendo lezione all’aperto in tutta l’area di Piazza Vanvitelli per manifestare contro l’inerzia delle Istituzioni pubbliche competenti che non hanno provveduto, nel periodo di sospensione della didattica, ad eseguire i lavori statici della scuola costringendo tutta l’utenza a sopportare, prevedibilmente per tutto il prossimo anno scolastico, lezioni pomeridiane in altri istituti della città.

Al termine  della lezione si recheremo fuori al Buonarroti per una simbolica catena umana intorno al istituto.  Sindaco, Prefetto, Presidente della Provincia, Vescovo e Provveditore agli Studi sono invitati a partecipare.

Perché dopo la dichiarazione di dissesto finanziario della Provincia di Caserta nel 2015, ente preposto alla manutenzione e agli adeguamenti di sicurezza degli istituti superiori della provincia, soluzioni tampone sono state individuate per tutti tranne che per il Buonarroti, posto anche sotto sequestro da parte della Magistratura il 9 maggio scorso.

E sono soltanto tre le scuole casertane resesi disponibili ad accogliere i 700 ragazzi del Buonarroti, ossia il Diaz, il Giordani e la succursale dell’Istituto d’Arte di San Leucio alla Saint Gobain.

Trentasei aule in tutto, nelle quali collocare anche gli uffici di presidenza, vicepresidenza e segreteria, con disponibilità a turnazione pomeridiana.

Il tutto almeno fino al 31 gennaio 2018, data fissata per la consegna dei lavori fermi da mesi.

Una soluzione che nulla risolve, individuata solo 10 giorni fa dal Tavolo Tecnico della Prefettura, e che continua ad alimentare tensioni.

” Hanno lasciato che quattro mesi trascorressero senza che nemmeno si desse avvio ai lavoricommentano i docenti del Buonarroti – senza che alcuna informazione, chiara e trasparente, fosse data agli utenti e ai lavoratori del “Buonarroti”, scaricando sulla scuola, dalla dirigente ai docenti al personale tutto, l’onere di sostenere il peso della situazione,  compresa l’ansia e la rabbia dei genitori, che spesso si è scaricata  proprio su di loro, con la richiesta incessante di informazioni che non arrivavano o la soluzione di una “fuga” verso altri Istituticon dirigenti compiacenti che nulla hanno fatto per impedire che ciò accadesse”.

Domattina, in piazza, ragazzi, insegnanti e genitori continueranno a manifestare in maniera pacifica la necessità di avere subito:   

  1. la disponibilità di aule, e non di depositi, per tutti i 700 alunni, con dislocazioni in tutti gli istituti della provincia affinché si possa fare lezione la mattina e non il pomeriggio;
  2. che vengano compiute con procedure d’urgenza tutte le pratiche necessarie al completamento dei lavori, previo accertamento delle condizioni di espletamento dell’appalto e delle responsabilità in merito a quanto sta ostacolando il prosieguo dei lavori.
  3. l’intervento delle alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica a quelli di Camera e Senato, sulla questione che viola la dignità dei cittadini di domani ai quali viene negato oggi il diritto allo studio.