- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta – Giuseppe Cioffi, presidente del collegio del tribunale di Napoli Nord che dovrà giudicare i fratelli del deputato azzurro Luigi Cesaro, ha presentato al presidente del tribunale Elisabetta Garzo una istanza di astensione dal proedimento. La decisione del magistrato arriva dopo le polemiche suscitate da una sua presunta partecipazione a una convention di Forza Italia tenutasi ad Ischia nell’ottobre scorso. Partecipazione testimoniata da una foto davanti a bandiere di Fi che però, secondo il magistrato, era stata scattata il giorno dopo la convention. Cioffi ha sempre affermato che non ricorrono le condizoni di legge per una sua astensione dal processo per concorso esterno in camorra in cui sono imputati i fratelli del deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, ma ha comunque presentato l’istanza avvalendosi della clausola aperta prevista dall’articolo 36 del codice di procedura penale, che al “comma 1 lettera H” parla di “gravi ragioni di convenienza”. Dunque una decisione dettata dall’opportunità. “Non voglio fare nessun braccio di ferro, la mia vita e la mia carriera sono case di vetro ” dice Cioffi. “Ora naturalmente sulla mia istanza deciderà la dottoressa Garzo, presidente del tribunale di Napoli nord. Non ho fatto nulla per cui dovessi astenermi, ma a questo punto il clamore sollevato dalla vicenda mi fa preferire un passo indietro. La campagna mediatica nazionale su questo caso può creare turbamento nei giovani colleghi che sono con me nel collegio. E lo faccio anche per lo scompiglio che si è venuto a creare nella mia famiglia”.

“Nei miei comportamenti – ripete – non c’è stato nulla di cui mi debba pentire. Nella presidenza del collegio di questo processo nessuno, e sottolineo nessuno, dei miei atti può aver manifestato un qualsiasi tipo di orientamento”. Cioffi respinge di nuovo le accuse di vicinanza alla politica, in particolare a Forza Italia. “Sono stato – ricorda – consulente di commissioni parlamentari per quattro anni, dal 2012 al 2016: prima dell’Antimafia, poi della commissione rifiuti. Se avessi voluto fare carriera avrei potuto utilizzare quei contatti con la politica, e non l’ho fatto. Anzi, nel 2016 ho lasciato le consulenze per assumere la presidenza dell’Anm a Napoli Nord“.