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Caserta – Una maggioranza compatta oggi in Consiglio Comunale, ha votato per l’approvazione del Conto Consuntivo 2016, mentre tutta l’opposizione ha abbandonato l’aula.

Una giornata delicata quella di oggi per una città che rischia di ricadere nel baratro del secondo dissesto finanziario, dopo quello dichiarato nel 20011 con l’Amministrazione Del Gaudio.

Un pericolo ben chiaro all’Assise casertana che stamattina è stata chiamata ad esprimersi per la seconda volta  su quel Conto Consuntivo già approvato a fine maggio scorso ma bloccato dal ricorso avverso presentato al TAR dal gruppo consiliare “Speranza per Caserta”.

Una contestazione, che puntava il dito sulla mancata osservanza del termine di 20 giorni per la presentazione degli atti da votare in Consiglio, ampiamente accolta dal Tribunale Amministrativo Regionale.

Sospensione che stamattina, in extremis sui tempi di approvazione del Bilancio, ha richiamato tutti in aula, all’indomani della sconfitta sanguinaria subita alle scorsi elezioni Provinciali dal sindaco Marino e della sua coalizione di centro sinistra.

Eppure la serrata di ranghi che stamattina ha rappresentato la maggioranza di Marino sindaco in Consiglio Comunale non è servita a dissipare il rischio di una mancata approvazione del Conto Consuntivo 2016 e ad allontanare per sempre l’ombra del secondo dissesto finanziario per una città già in ginocchio..

Perchè anche oggi dagli scranni dell’opposizione, ma questa volta a voce del consigliere Enzo Bove di “Città Futura”,  è arrivato l’invito a fermarsi sull’espressione di voto al Consuntivo.

La pregiudiziale espressa da Bove riguardava il primo punto all’ordine del giorno stamattina, ossia l’approvazione del Consiglio Comunale del 6 ottobre scorso, ossia quello in cui si votò la surroga della consigliera Dora Esposito, passata in Giunta, con il primo dei non eletti Camillo Federico.

“Il voto espresso allora è illegittimo – ha spiegato il consigliere Bove – in quanto espresso da un  una Assise che non raggiungeva il quorum numerico previsto dall’articolo 38 comma 2 del Tuel, ossia un terzo dei consiglieri assegnatari, sindaco escluso”.

Un rinvio al voto del Consuntivo solo di qualche giorno, questa la richiesta della minoranza consiliare categoricamente respinta dalla maggioranza perchè ritenuta infondata e non giustificante di un rinvio pericoloso al Conto Consuntivo che metterebbe a rischio dissesto la città già piegata da quello dichiarato 6 anni fa.

Ma in effetti la nota inviata al sindaco Marino dal prefetto di Caserta Ruberto un po’ tranquillizza perchè fa notare che la mancata approvazione del Rendiconto di Gestione 2016 entro il 14 ottobre, “darà corso a provvedimento sollecitatorio, preordinato all’eventuale adozione del provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale (ex art. 141 Tuel)”.

Intanto, seppure solo con i voti della maggioranza, oggi il Conto Consuntivo 2016 è stato approvato, mentre da Città Futura non si esclude l’ennesimo ricorso al TAR.

Ipotese quest’ultima che rimescolerebbe le carte anche sul fronte “surroga” di Camillo Federico, che proprio in virtù del suo ingresso in Consiglio Comunale ha potuto esprimere il suo voto alle elezioni di secondo livello per il Consiglio Provinciale di Caserta.

Intanto già da domani si guarderà alle mosse che la minoranza consiliare intenderà fare, non escludendo che un eventuale ricorso al TAR  potrà mettere in pericolo la continuità di Governo della città.