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Primo giorno di chiusura a Marcianise e Orta di Atella, comuni del Casertano dichiarati ieri zona rossa dalla Regione Campania a causa dell’alto numero di contagi: sono 245 a Marcianise, 200 ad Orta, con un balzo in un mese, rispettivamente, del 400% e del 900% dei casi di positività.

Attualmente ai check point individuati per chiudere i due centri, c’è la Plizia di Stato, ma nel pomeriggio arriveranno anche i soldati del Ragruppamento Campaia dell’Esercito, che si posizioneranno nei presidi fissi, mentre la Polizia e i carabinieri gireranno sul territorio a caccia di trasgressori. Se ad Orta di Atella, comune di 27mila abitanti al confine con il napoletano, amministrato da una Commissione prefettizia, la situazione sembra tranquilla, a Marcianise fervono invece le polemiche, che hanno investito anche il neo-rieletto sindaco Antonello Velardi, nonostante questi, già sabato sera, aveva preannunciato l’arrivo dell’ordinanza regionale che avrebbe disposto ilo mini-lockdown.  

Sul diario tenuto su facebook, Velardi spiega che quello di ieri “è stato il giorno più duro da quando sono stato eletto sindaco. Pur annunciato, il provvedimento sulla zona rossa a Marcianise ha colto tutti di sorpresa e ha provocato una pioggia di reazioni. Comprensibili. Non posso entrare nel merito di un provvedimento adottato su espressa richiesta delle autorità sanitarie. Mi permetto solo di osservare che in Lombardia è tuttora in corso un’indagine della magistratura – e i reati sono gravissimi – per i ritardi con cui fu istituita la zona rossa ad Alzano e negli altri centri durante la prima emergenza covid. Ciò per dire che è molto più facile parlare che agire. Aggiungo anche che i provvedimenti assunti finora dalla Regione Campania in materia di tutela della salute pubblica hanno retto tutti – ripeto tutti – ai ricorsi proposti da fior di avvocati. Diverso discorso è quello relativo al danno, enorme, che subisce una comunità per un provvedimento di questo tipo. Un danno sul piano economico. E su questo aspetto saremo inflessibili come amministrazione comunale: avvieremo tutte le azioni necessarie per aiutare doverosamente le attività in difficoltà per questo nuovo blocco. Chiederemo i ristori, studieremo misure ulteriori di supporto. Ma lo faremo in modo serio e concreto, senza pagliacciate. Sottolineo – prosegue Velardi – anche che attuare un provvedimento di istituzione di una zona rossa non è come mangiare bruscolini al cinema. E’ un’operazione complessa che richiede tempo, pazienza e lucidità. Mi rendo conto che è molto dura, ma è un lockdown di dieci giorni: dobbiamo stringere i denti, l’obiettivo è di recuperare lo stato di sicurezza collettiva. I sacrifici potrebbero rivelarsi molto utili dopo, sempre se sapremo farne tesoro”.

Ieri sera la Regione ha precisato che i centri commerciali sono al di fuori del centro urbano di Marcianise e quindi non sono soggetti alla restrizione della zona rossa, e che gli spostamenti da Marcianise sono consentiti per motivi di lavori solo a determinate condizioni, ovvero qualora “si sia impiegati in attività essenziali” e “la presenza a lavoro risulti indispensabile in mancanza di ulteriori unità lavorative impiegate nel medesimo esercizio”.