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Caserta – Si dovrebbe tenere lunedì l’udienza di convalida del fermo del 17enne di Acerra che giovedì ha accoltellato in classe, la quarta dell’istituto superiore Bachelet-Majorana di Santa Maria a Vico (Caserta), la professore Franca Di Blasio, 54 anni, provocandole una profonda ferita alla guancia sinistra.

La docente dovrebbe essere dimessa in mattinata; non sono infatti emerse complicazioni dalla visita specialistica maxillo-facciale effettuata ieri. Intanto il papà del 17enne aggressore, tuttora recluso nel Centro di Prima Accoglienza minorile dei Colli Aminei a Napoli, ha manifestato ai carabinieri l’intenzione di chiedere scusa alla docente, magari incontrandola. L’uomo, che vende auto usate, è apparso molto dimesso, quasi rassegnato. Il 17enne invece non ha mai dato concreti segni di ravvedimento, almeno fino ad ora; giovedì sera, l’unica volta in cui è stato sentito dal pm della Procura dei Minori Ugo Miraglia e dal capitano dell’Arma Stefano Scollato, solo verso la fine del lungo interrogatorio ha chiesto scusa, dopo aver compreso l’enormità di quanto fatto. La scuola oggi è chiusa. Nei prossimi giorni è attesa la visita del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Luisa Franzese, con cui la preside Pina Sgambato concorderà anche come procedere dal punto di vista disciplinare verso il 17enne. Ieri in assemblea, gli studenti hanno chiesto una punizione esemplare per il loro compagno, colpiti soprattutto dal fatto che il giovane sia entrato armato in classe.

Quando ha aggredito la prof, rea di avergli messo una nota in seguito al rifiuto del ragazzo di farsi interrogare, in classe c’era l’insegnante di sostegno, che è intervenuta dopo il ferimento riferendo di quanto visto ai carabinieri; “allontanati, altrimenti accoltello anche te” le avrebbe detto il 17enne in preda al violento raptus. La dinamica sembra ormai definita. Anche la Di Blasio ha confermato che il ragazzo, che non aveva mai dato segni di instabilità nè mai fatto il violento con gli altri, da qualche giorno era preoccupato per la salute della nonna, a cui era molto legato. Anche nei giorni precedenti l’aggressione, la prof aveva provato a interrogarlo, ma inutilmente; così è avvenuto anche giovedì, ma quel giorno il 17enne aveva con sè un coltello, “trovato – ha detto – fuori la scuola”. Non si sa se avesse meditato una vendetta verso la prof che a suo dire non capiva la sua situazione di difficoltà legata alle condizioni della nonna; il pm per ora ha scelto di non approfondire la questione della eventuale premeditazione, un modo per lasciare fuori da questa storia anche i compagni di classe dell’adolescente, già provati da tutta la vicenda.