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Stanchi di sottostare alla misure anti-Covid come il contingentamento degli accessi, mentre “risulta inefficiente il servizio di prenotazione tramite app”, gli avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vetere (Ce) scrivono al presidente del Tribunale Gabriella Maria Casella, chiedendo apertamente “il libero accesso” agli uffici del Palazzo di Giustizia dal mese di settembre, quando riprenderà l’attività ordinaria dopo la pausa estiva.

Il presidente dell’Ordine Adolfo Russo parla di un “classe danneggiata ed esaperata”, e “l’esasperazione è tanto maggiore – scrive in una nota – ove si consideri che basta percorrere solo pochi chilometri per accedere libetamente ad altri Tribunali della Regione, Napoli compreso; probabilmente si ritiene che l’avvocatura sammaritana sia figlio di un Dio minore. Così non è”. Gli avvocati lamentano non solo il contingentamento degli ingressi alla cancellerie di tutte le strutture del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, uffici dove si svolgono le pratiche più importanti, mentre l’app per le prenotazioni online è inefficiente; i professionisti ricordano anche la “chiusura del Tribunale civile”, e che presso “gli uffici del giudice di pace di Caserta, manca il funzionario deputato al rilascio delle copie esecutive, e che il ruolo di molti giudici del tribunale (ad esempio in congedo maternità) non è stato riassegnato, per cui non vengono accolte né esaminate le richieste di trattazione urgente e quelle di anticipazione d’udienza, con disagi per gli avvocati e i cittadini che fanno domanda di giustizia”.

La richiesta al presidente del Tribunale è di superare tali problemi e di mettersi al passo degli altri Tribunali entro settembre; “deve essere consentita – scrive Russo – la fruizione di tutti i servizi giudiziari senza necessità di prenotazione”; altrimenti si “valuteranno forme più incisive di protesta”.