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Caserta –  Dal caso del Tam Tam Basket di Castel Volturno, la squadra di ragazzi nati in Italia ma senza cittadinanza italiana perché figli di immigrati, la cui iscrizione al Campionato non è stata finora consentita, le istituzioni sportive, Coni e Federazione Pallacanestro, escono con una figuraccia che delude innanzitutto quegli stessi giovani appassionati di sport, oltre a tutti gli sportivi”. Con un post sulla sua pagina Facebook, il deputato del Pd Michele Anzaldi torna sulla vicenda del Tam Tam Basket esprimendo forti critiche verso le istituzioni sportive e provando a sollecitare il Governo ad intervenire per risolvere una situazione che si intreccia con la discusione in atto da mesi sullo ius soli, la legge che dovrebbe concedere la cittadinanza ai figli di migranti nati in Italia, ma a condizioni più accessibili di quanto preveda la legge attuale, sanando così evidenti situazioni di “discriminazioni”. Proprio come quella vissuta dagli adolescenti del Tam Tam Basket, ragazzi dai 13 ai 15 anni nati a Castel Volturno da genitori africani arrivati in Italia quasi 20 anni fa; ragazzi che non si sono mai allontanati da Castel Volturno, e che sono cresciuti con le stesse passioni dei coetanei italiani, dal calcio al basket. Ma per loro le passioni e le aspirazioni non hanno lo stesso peso; a fine settembre è stato lanciato anche un appello dal coach del Tam Tam, Max Antonelli, che ha raccolto le adesioni di molti personaggi famosi; nulla però è cambiato. “Vista l’assenza del mondo sportivo – prosegue Anzaldi – sulla questione, ho presentato un’interrogazione ai ministri Lotti e Minniti, vista l’attenzione ai diritti e alle situazioni sociali difficili che il Governo ha finora sempre dimostrato, in continuità con il Governo Renzi. Coni e Fip hanno perso un’occasione per dimostrare di saper assolvere ai propri doveri innanzitutto sociali ed educativi. Invece di trovare una soluzione, invece di lavorare per evitare di infrangere il sogno di quei ragazzi, che in una realtà difficile come Castel Volturno hanno preferito lo sport ad altre vie ben peggiori, i vertici dello sport italiano hanno preferito un altro gioco: lo scaricabarile”. Il parlamentaqre democratico critica poi anche la posizione ufficiale adottata sulla vicenda da Coni e Fip. “Se ci fosse stato lo ius soli, hanno detto, la squadra si sarebbe potuta iscrivere. Giusto. Ma possibile – aggiunge Anzaldi – che anche in questo caso si butti la palla nel campo della politica? Dove sta l’autonomia del mondo sportivo? Deve essere sempre la politica a cercare di risolvere i problemi?. Qui non si tratta di cambiare le regole o infrangerle. A Coni e Fip era richiesta una semplice deroga, era richiesto di cercare una soluzione eccezionale che tenesse conto proprio di quel contesto eccezionale: Castel Volturno, una realtà difficile nelle zone dove è ambientata ‘Gomorra’. Possibile che Coni e Fip non abbiano compreso la particolarità della situazione e si siano nascoste dietro scuse di tipo burocratico?”.

“Le istituzioni sportive avrebbero potuto guidare – scrive ancora il deputato dem – un processo di sensibilità sociale dall’alto valore educativo: aiutare a valorizzare un’esperienza che toglie dalla strada alcuni giovani e li indirizza nel mondo dello sport”, è l’appello di Anzaldi che ricorda come “alcuni enti di promozione” organizzino “campionati misti maschi/femmine”. “Nel caso del Tam Tam Basket di Castel Volturno – conclude – questa potrebbe essere la soluzione immediata che consentirebbe ai ragazzi di giocare con la loro squadra senza rinunciare all’aspetto competitivo, in attesa che la vicenda possa trovare soluzione in altra sede. Perché Coni e Federazione Pallacanestro non ci hanno pensato?”.