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Santa Maria Capua Vetere (Ce) –  Dall’uso di bombole di ignota provenienza e in cattive condizioni alla mancanza di autorizzazioni amministrative, tra cui quella per la prevenzione incendi. Sono solo alcune delle gravi irregolarità riscontrate dai militari della Guardia di Finanza di Caserta nel corso dei controlli svolti in tutta la provincia a rivenditori di bombole GPL e impianti di imbottigliamento. Su 23 aziende controllate, per 20 sono state accertate violazioni penali con la conseguente denuncia degli amministratori all’Autorità Giudiziaria.

I finanzieri hanno posto sotto sequestro 1.904 bombole di diversa capienza e 17,7 tonnellate di GPL illecitamente detenuto; sono stati inoltre individuati 7 lavoratori “in nero”. L’operazione, denominata “Inverno Sicuro”, è scattata su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha voluto vederci chiaro su numerosi episodi, segnalati nelle ultime settimane, di esplosioni accidentali di bombole di gas, avvenute in abitazioni private; in alcuni casi solo la sorte ha evitato che gli incidenti causassero vittime o crolli strutturali di porzioni di edifici. I vigili del fuoco hanno accertato che le bombole erano usurate e non collaudate, ed erano state commercializzate illegalmente da rivenditori senza scrupoli, spesso anche in “nero”, con evasione di Iva ed accise.

La Guardia di Finanza, a caccia di riscontri, ha quindi passato al setaccio le aziende a “più alto indice di pericolosità”, attive, nel Casertano, nel settore della vendita di bombole gpl; venticinque le pattuglie impegnate, provenienti da vari reparti del Comando Provinciale di Caserta. E’ emerso un campionario di condotte illecite, sia sotto il profilo amministrativo che penale, da parte degli imprenditori del settore, le più gravi concernenti la tenuta delle bombole, risultate in cattive condizioni di conservazione e prive della certificazione di avvenuto collaudo, dunque rischiose per i cittadini; per molte non è stato possibile accertare la legittima provenienza, in sedici casi è emersa la mancata tracciabilità delle bombole commercializzate. In otto casi è stata inoltre accertata la mancanza di autorizzazione per l’esercizio dell’impresa e per la prevenzione incendi, o il possesso di un’autorizzazione scaduta e non rinnovata. I finanzieri hanno poi rinvenuto e sequestrato nelle aziende anche la documentazione extracontabile, con cui sarà possibile ricostruire la filiera di distribuzione del Gpl illecitamente commercializzato e il volume d’affari prodotto in evasione d’imposta.