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Caserta – Oggi la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha incontrato i referenti istituzionali e sanitari del territorio per approfondire i dati raccolti dal Registro Tumori dell’Asl di Caserta.

Una indagine conoscitiva su inquinamento ambientale e tumori in Terra dei Fuochi promossa dal senatore aversano Lucio Romano, vicepresidente della Commissione Politiche dell’UE e componente della Commissione Igiene e Sanità.

Una mattinata di lavori iniziata alla Prefettura di Caserta con l’audizione del commissario ai roghi Michele Campanaro, e Antonella Guida, dirigente staff tecnico operativo della Direzione generale tutela della salute della Regione Campania.

La Commissione ha poi incontrato il direttore generale dell’Asl Caserta Mario De Biasio e Angelo D’Argenzio responsabile del Registro Tumori di Caserta e il suo staff.

“È un’iniziativa che ho promosso a completamento della relazione che presenterò a giorni in Commissione Igiene e Sanità. Un’indagine complessa che si avvale di un’analisi interdisciplinare finalizzata a dare una prima risposta a un dramma che segna tanti cittadini e territori – ha dichiarato il senatore Lucio Romano – La relazione su inquinamento ambientale e tumori in Terra dei Fuochi è la prima che il Parlamento produce. Un lavoro intenso, con la collaborazione di esperti in vari settori, con la finalità di dare risposte oggettive e fondate scientificamente, riportare obiettivamente la situazione attuale, definire iniziative a superamento delle criticità rilevate”.

Sul tavolo dell’incontro i dati di incidenza e mortalità dei tumori diagnosticati dal 2008 al 2010 alle persone residenti in provincia di Caserta.

Un report calibrato in rapporto al numero di abitanti per un totale di circa 1.000.000 persone residenti nei 104 comuni componenti la provincia di Caserta  (49% maschi e 51% femmine)  caratterizzata da un’importante presenza di stranieri.

Dalla casistica, riportata dal report inserito nella relazione presentata dall’azienda ospedaliera di Caserta alla Regione Campania,  risulta che nella cosiddetta Terra dei Fuochi, e sulla scorta delle rilevazioni ambientali effettuate, si registra una elevata mortalità per patologie  neoplastiche e una maggiore prevalenza di malformazioni congenite alla nascita.

Un area ben circoscritta dove si è riscontrato un eccesso di mortalità, rispetto alla media regionale, per diversi tipi di tumore: tra gli uomini (più 9 %) per tumori allo stomaco, del fegato, del polmone, della vescica, della laringe e per leucemie. Nella popolazione femminile (più 4 %) per tumori allo stomaco, fegato e per linfomi non Hodgkin.

E poi ci sono la patologie che colpiscono neonati e bambini: per i neonati nel primo anno di vita, come documenta il rapporto, si registra il 12% in più dei decessi e una ospedalizzazione più bassa (86%) rispetto ai dati attesi.

Per quelli di età compresa tra gli 0 e i 14 anni si riscontra il 2% in più di decessi e l’8% in più di ospedalizzazione.

Infine per la classe di età compresa tra 0 e 19 anni l’eccesso di pazienti ricoverati è del 4%.

Nell’anno 2013 poi si è riscontrato un elevato numero di accessi ospedalieri di bambini di età inferiore ai 16 anni, con 1.324 ricoveri chirurgici per far fronte ai quali  si è dovuto ricorrere a ricoveri in strutture ospedaliere della provincia di Napoli o fuori regione.

Nel 2016 le cause più frequenti di ricoveri ordinari al di fuori dei parti e delle patologie legate alla nascita, sono state per malattie cerebrovascolari, patologie dell’apparato cardiovascolare e respiratorio.

Quanto alle aspettative assistenziali ancora elevato il volume di migrazioni in altre strutture fuori dalla provincia e dalla stessa Campania.