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Un’adesione che per ora ha toccato il 40%: non sta andando bene, nel Casertano, lo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale proclamato su scala nazionale dai sindacati per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro della categoria. Non ne fa mistero Angelo Lustro, segretario della Filt-Cgil di Caserta. “E’ deprimente fino ad ora il risultato delle adesioni all’astensione da parte dei lavoratori del settore. Eppure la protesta riguarda una tematica di rilievo nazionale come il contratto di lavoro. Mi sarei aspettato una risposta più ampia e compatta, eppure i lavoratori delle piccole aziende private di trasporto stanno circolando con i bus, e anche nella Clp, grande azienda privata che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale nel Casertano e nella città metropolitana di Napoli, l’adesione per ora non è alta. Speriamo che nelle prossime ore si alzi la percentuale”. Ieri Lustro e i segretari casertani degli altri sindacati di categoria Pasquale Federico (Fit-Cisl) e Vincenzo Sperlongano (Uiltrasporti), avevano spiegato in una nota come il Casertano rappresentasse “la negatività assoluta in tema di trasporto pubblico locale”. Lustro oggi ribadisce che “in provincia di Caserta il trasporto pubblico è dimenticato, e non c’è alcuna visione su una vera rivoluzione green della mobilità, intesa come connubio stretto di trasporti e viabilità. Mancano vere piste ciclabili, un sistema di parcheggi che favorisca il turismo. Nel capoluogo Caserta, le strade attorno alla Reggia sono pessime, i parcheggi interrati non vengono sfruttati, e i bus non hanno un terminal decoroso”. Pasquale Federico, segretario di Fit-Cisl Caserta, spiega che “nel settore del trasporto pubblico locale vi sono tanti lavoratori precari che non hanno probabilmente aderito allo sciopero; per loro continueremo a batterci, affinchè vengano stabilizzati, così come ci impegneremo perché i lavoratori capiscano l’importanza di raggiungere l’obiettivo del rinnovo del contratto, che è il motivo dell’astensione. E’ un momento difficile per il trasporto pubblico locale, ma anche importante, visto il ragionamento che si sta facendo in Regione Campania circa la creazione di un’azienda unica della mobilità; è questa la strada da seguire” conclude il sindacalista.