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di Gaetano Trocciola e Antonio Pisani

Vitulazio – Come altri comuni di Terra di Lavoro anche quello di Vitulazio è sotto commissariamento. Dopo i fatti dello scorso anno che portarono all’arresto del sindaco Luigi Romano, accusato di corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio, a guidare l’ente è stata la commissaria prefettizia Daniela Chemi coadiuvata dal sub-commissario Cesario Gaudino.

Il prossimo 10 giugno si torna alle urne per le Comunali e sarà l’occasione per ristabilire la normalità anche nella città vitulatina. Dopo la candidatura alla poltrona di primo cittadino di Raffaele Russo, sostenuto dalla lista Patto per Vitulazio, Achille Cuccari, medico e già sindaco per lungo tempo di Vitulazio, Giancarla Spano detta “Maggie” alla quale pare sia stato ceduto il testimone proprio dall’ex sindaco Luigi Romano e Rosanna Scialdone con a supporto la lista Vitulazio Libera e Giovane, è stata ufficializzata, a sorpresa, anche la discesa in campo di “Io ho il coraggio di cambiare”, lista che sostiene il candidato sindaco Antonio Scialdone.

Una vita da colletto bianco nel settore dei rifiuti per Antonio Scialdone, iniziata a fine anni ’90 nelle aziende di servizi ambientali Nicola Ferraro, imprenditore di Casal di Principe e in passato consigliere regionale nelle file dell’Udeur di Mastella, poi condannato per concorso esterno in camorra perché ritenuto un imprenditore di riferimento per il clan dei Casalesi. Grazie alla collaborazione con Ferraro, la carriera di Scialdone prende il volo nei consorzi pubblici intercomunali che tra la fine degli anni ’90 e fino al 2009 hanno gestito la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in Campania, sciolti perché diventati carrozzoni clientelari inefficienti.

Scialdone fu direttore generale dell’Acsa Caserta 3, consorzio che raccoglieva il comune capoluogo e quelli limitrofi, poi divenne direttore generale del Cub, il Consorzio unico di Bacino che nel 2009 sostituì i singoli consorzi. Scialdone ha a suo carico numerose inchieste, tra cui quella riguardante proprio il Cub, dove, secondo la Procura, distribuì promozioni e aumenti di stipendio a pioggia per motivi elettorali. Nel 2014 fu arrestato (poi tornato in libertà) nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli che lo accusò di aver fatto assumere nel Cub, in occasione delle elezioni a Vitulazio nel 2009, alcuni familiari di Maurizio Fusco, considerato il referente a Bellona e Vitulazio del clan dei Casalesi, in particolare della famiglia Schiavone.

Presente in questa importante competizione elettorale – scrive in una nota stampa Antonio ScialdoneSo quanto sia difficile. So quanto il paese sia diverso e diviso. So bene quanto possa essere complicato avviare un processo di ricostruzione di una comunità, che negli ultimi anni si è ritrovata suo malgrado, ad essere sostanzialmente lacerata, anche nei rapporti interpersonali. Conosco molto bene il lavoro cui semmai sarò chiamato. Ritengo di avere le necessarie capacità professionali e politiche. Ho condiviso con molti e tanti amici le principali idee da mettere in campo. Vitulazio va unita, armonizzata, ordinata, rilanciata, inserita al centro di un contesto politico che ne garantisca lo sviluppo sia sociale che economico”.