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Caserta – Al primo punto dell’Ordine del giorno del Consiglio comunale si è discusso del trasferimento delle sezioni penali distaccate dal Tribunale di Caserta a quello di Santa Maria Capua Vetere. La notizia aveva suscitato le reazioni della politica locale che aveva bollato la decisione come l’ennesimo schiaffo alla città capoluogo di provincia, vittima, nel corso degli ultimi anni, di decisioni calate dall’alto con l’obiettivo di ridurne il peso politico.

In seguito all’interrogazione presentata dai consiglieri Giovanni Megna (gruppo Insieme) e Antonello Fabrocile (gruppo Misto), è intervenuto il presidente dell’Associazione Avvocati in Caserta, Alberto Martucci.

La miopia politica e la mancanza di programmazione di medio e lungo termine – dichiara Martucci – ha causato a fine del Presidio Giudiziario in Caserta. Lo ‘scippo’ del 2012 con la cancellazione della Sezione distaccata del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in Caserta, la creazione del Tribunale di Aversa, denominato Napoli Nord, e l’ablazione della competenza di quello sammaritano, è disceso dal disinteresse della politica locale e centrale per le sorti del nostro territorio e della nostra popolazione”.

Il Tribunale di Caserta è morto nel 2012 – continua il presidente degli Avvocati casertani. La mera proroga transitoria delle funzioni del Palazzo casertano fino al 2018 è stato un contentino o una buona uscita per sedare qualunque risveglio. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è mutilato e si spera che non venga soppresso”.

E poi sposta l’attenzione sulle prospettive future legate a questa vicenda.

Il ‘nulla’ si affaccia sulla vita giudiziaria di questo comune e di questo territorio. Il recente progetto del ministro Orlando sulla nuova riforma della geografia giudiziaria – che in realtà prevede una sostanziale riduzione delle sedi di Corte d’Appello – non è detto che venga riproposto dai nuovi eletti in Parlamento”.

Infine, si concentra sulle azioni da intraprendere con urgenza nell’immediato.

È necessario intercettare i programmi della nuova legislatura sul riordino delle sedi giudiziarie e sulla riforma della Giustizia ed inserire le esigenze del nostro territorio al fine di ottenere risorse e presidi giudiziari concreti ed efficaci. Seppure Caserta non potesse diventare sede principale di un Tribunale provinciale potrebbe accogliere una Sezione di Corte di Appello, una Sezione distaccata del Tar o una Sezione distaccata del Tribunale sammaritano per specifiche materie, Lavoro, Famiglia, Impresa, ad esempio”.

Per fare ciò – conclude Alberto Martucciè però necessario che la politica locale e nazionale con i nostri rappresentanti si svegli uscendo dal torpore che rende la nostra una ‘terra di nessuno’, oggetto di predatori voraci ma senza cultura e formazione politica e giuridica. Lo si faccia per la dignità della nostra terra, per la dignità dei nostri cittadini”.