- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Nelle ore in cui negli Stati Uniti si fa sempre più duro lo scontro verso la corsa del 2024 per la Casa Bianca, spiccano le dichiarazioni di uno dei neo sfidanti, il Governatore della Florida Ron DeSantis, il quale si è “tolto i guanti” e ha attaccato il suo ex mentore, il presidente Donald Trump a rischio arresto per il caso dei fondi dei fondi ad una pornostar. 

“Ho quello che serve per essere Presidente e posso battere Biden”, ha detto DeSantis ma, soprattutto ha alimentato lo scontro tra Repubblicani, incalzando sulla vicenda del silenzio della pornostar Stormy Daniels, comprato secondo l’accusa con fondi elettorali, alla gestione della pandemia. Se fossi stato presidente avrei licenziato Fauci“.

E mentre le dichiarazioni del Governatore della Florida spopolano tra i tabloid americani, da queste latitudini torna ad aprirsi il dibattito rispetto alle sue origini.

Nei giorni “caldi” dello scorso novembre, quando DeSantis trionfò sullo sfidante Charlie Crist e venne rieletto come capo del governo della Florida, fu il piccolo comune di Castelvetere a rivendicare la paternità delle origini irpine del politico statunitense repubblicano.

E continua a ribadirlo con forza il sindaco di Castelvetere, Generoso Cresta, ricordando che la trisavola del Governatore, Luigia Colucci, era originaria proprio del piccolo comune irpino.

Un legame lontanissimo nel tempo: fu nel 1917, oltre un secolo fa, che Luigia partì da Castelfranci ed emigrò negli Stati Uniti d’America. Ma chi poteva aver conosciuto la sua trisavola ormai è deceduto da tempo.
“Gli eredi di quella generazione di emigranti – aveva ricordato il Sindaco – hanno perso i contatti con i paesi d’origine, a differenza di chi è emigrato negli anni ’60 o ’70 che ancora ritorna qui ogni tanto. Abbiamo chiesto in giro nel paese se ci fosse ancora qualche parente ma non abbiamo avuto riscontri, anche se qui di Colucci ce ne sono parecchi. Per questo per Castelfranci, paese di meno di 2000 anime nel cuore dei monti Terminio, in AltaIrpinia, rappresenta “un onore e un piacere essere collegato ad una figura così importante come quella di DeSantis”.

Ma ecco che nelle ore in cui, come detto, tutta l’America è proiettata sul feroce scontro tra candidati, così come tra DeSantis e il suo ex mentore Trump, c’è un altro territorio italiano che rivendica le sue origini.

Spulciando in rete spunta più di una ricostruzione di saldi avi abruzzesi del politico statunitense. Certamente tutti i suoi otto bisnonni sono di origini italiane, alcuni parte anche delle provincia di Campobasso e Caserta.

Ma è L’Aquila che tra Bugnara, Cansano, Pacentro e Pratola Peligna vuole salire “in cima al podio”.

Il bisnonno paterno, Nicola DeSantis, classe 1898, scomparso a 73 anni, sarebbe partito da Cansano, mentre la bisnonna Maria Nolfi, classe 1901 e morta a soli 43 anni, sarebbe stata di Bugnara, dove una frazione si chiama Torre dei Nolfi. I due paesi sono distanti tra loro una ventina di chilometri. Un’altra coppia di bisnonni, materni, erano, invece, abruzzo-molisani: lui, Robert Kresienzo Delisio di Pacentro, nato nel 1896 e scomparso nel 1979; lei, Anna Antoinette DeOto, nata in Molise nel 1898 e morta nel 1989.

Ma ecco che ricompare anche il legame con Castelvetere, però dalla parte materna: Rosina Storti Rogers, nata a Castelfranci il 16 aprile 1898 da Salvatore Storti e Luigia Colucci, emigrata a 19 anni negli Usa, e scomparsa il 23 gennaio 1960 a soli 61 anni.

Gli abruzzesi, però, rivendicano più “titolarità”, ricordando come ad Aliquippa in Pennsylvania è insediata una folta comunità di abruzzesi.

Sta di fatto che, in Italia come in America, la popolarità di DeSantis, seppur per ragioni diverse, torna a balzare in cima alle classifiche.

La notte di DeSantis: il nuovo nemico di Trump ha sangue irpino