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Marano (Na) – Una baby gang si è accanita contro un ragazzo di 17 anni a Marano (Napoli). Le botte prese gli hanno causato un trauma cranico e la frattura del naso: 21 giorni la prognosi rilasciata dall’ospedale di Giugliano. A denunciare l’episodio avvenuto lo scorso 11 giugno – e riportato dal consigliere regionale dei Moderati Pasquale Di Fenza – è stata la madre del minorenne aggredito Cira De Gregorio.
Ho appreso attraverso la stampa locale – spiega Di Fenza – di un’aggressione subita l’11 giugno da un ragazzino di 17 anni che si trovava insieme ai suoi amici presso il Ciaurro, villa comunale di Marano, e la cosa mi ha letteralmente sconcertato.
Il ragazzo è stato avvicinato da una baby gang che ha iniziato ad insultarlo. Prima si sono limitati alle offese verbali, poi dopo pochi minuti sono tornati assieme ad un gruppo folto di ragazzi più grandi a mettere in atto il vile pestaggio, con calci e pugni. Una violenza inaudita che ha comportato danni fisici al giovane diciassettenne, ricoverato per un giorno al pronto soccorso di Giugliano. Non si sa per quale motivo si siano scagliati contro di lui, né cosa li abbia spinti a una tale violenza e brutalità. La cosa che subito mi viene in mente è quella di un agguato in piena regola – prosegue Di Fenza – un’aggressione che evoca lo stile della criminalità organizzata.
E pensare che ad avvalersi di questi metodi siano giovani adolescenti fa davvero venire i brividi. Questa è la palese dimostrazione, e lo dico da troppo tempo, che ci troviamo dinanzi ad una deriva incontrollata, purtroppo è il segno che non esistono più freni”.
Ogni adolescente – conclude Di Fenza – oggi è convinto di poter agire in questi termini perché tanto, poi, non pagherà. La cultura della violenza, spesso inculcata dai social come Tik Tok, sta prendendo il sopravvento e sta mettendo i presupposti per creare una generazione di baby delinquenti. Esprimo tutta la mia solidarietà alla vittima in questione augurandogli una pronta guarigione e, anzi, lo inviterò in Consiglio regionale per mostrargli dal vivo tutta la mia vicinanza ma soprattutto per ricordargli che il suo è un comportamento da emulare e non quello degli scalmanati che l’hanno pestato”.