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Altro che ai ferri corti: “De Luca e il Pd alla fine si metteranno d’accordo, vedrete” vaticina Alessandra Caldoro, componente del direttivo di Fratelli d’Italia a Napoli, senza rinunciare a incursioni nel campo avversario.
Ma il braccio di ferro sul terzo mandato tra Schlein e De Luca, visto da destra, come è?
“È un braccio di latta. A mio parere è solo un gioco delle parti: la Schlein il nuovo e De Luca il vecchio, ma dalle quelle parti contano sempre e solo gli interessi della “Ditta” che si chiami Pd, Pci, Ds, Ulivo, Margherita, o papavero che sia”.
Però, per la prima volta il Pd sembra mettere in discussione De Luca.
“Sembra, appunto. A dire il vero non è la prima volta che il Pd sembra mettere in discussione De Luca. Mi risulta sia saldo al suo posto di potere. De Luca, da parte sua, non mette in discussione il Pd, lo insulta ad ogni consueto monologo del venerdì. E lo fa da più di un decennio”.
Alle regionali De Luca sarebbe capace di presentarsi da solo contro il Pd?
“De Luca ha già pronte almeno quattro liste e può presentarsi: né nello Statuto né nella legge elettorale della Regione Campania c’è traccia di limiti di mandati. La legge quadro del 2004 non è mai stata recepita. Il Pd, ovviamente, può scegliere di non dargli il simbolo. Mancano tre anni alle regionali, si dovrebbe votare a primavera 2026. Il ministro degli Interni si è già espresso sulla necessità di riportare le elezioni a primavera. Le regioni, certamente, si allineeranno. Tre anni in politica sono un’eternità e il quadro allora potrebbe essere diverso”.
Provi a sbilanciarsi.
“Se il quadro rimarrà lo stesso, allora la mia previsione è che De Luca andrà avanti con le sue liste; il Pd, per salvare la faccia, non gli darà il simbolo e faranno – io credo l’abbiano già fatto – un accordo. De Luca rinuncerà alla corsa solitaria e tornerà a fare il sindaco di Salerno, ma chiederà e otterrà che il candidato presidente sia del M5s – Fico o Costa – e che un De Luca junior (Piero o Roberto) abbia la vicepresidenza e un assessorato pesante. De Luca è da dieci anni presidente, non si muove foglia in regione senza il suo controllo. Con questa premessa, tra Fico e De Luca junior lei chi crede sarà di fatto il presidente?”
Me lo dica lei.
“”Già vedo la scena: Roberto Fico arriva in autobus a Santa Lucia, sale al terzo piano, dove ci sono gli uffici del presidente, e trova i commessi che gli dicono di salire al quinto piano, dove ci sono quelli del vicepresidente. Per fortuna sarà una scena alla quale non assisteremo, perché il centrodestra vincerà le regionali e manderà in fumo gli accordi della ‘Ditta'”.
Il centrodestra, appunto: cosa dovrebbe mettere in campo?
“Il centrodestra deve trovare al più presto convergenza sul candidato presidente. Non si deve ripetere l’errore di convergere all’ultimo momento. Per scardinare il sistema di potere di De Luca occorre tempo e occorre lavoro di squadra. Ma soprattutto occorre evitare, purtroppo sta accadendo, che il sistema si insinui tra le fila del centrodestra. Per vincere deve tenere lontani i tentacoli di De Luca”.
Giudizio sulla Regione in questo momento?
“La peggiore amministrazione di sempre, dalla sanità ai trasporti, passando per l’istruzione. La Campania è ultima in tutto. De Luca ha fatto sprofondare la Campania in un buco nero. Ma sbagliano i novelli antideluchiani dell’ultima ora, quelli che per anni hanno goduto della sua amicizia e del suo potere e che ora, pensando che sia in difficoltà, gli si rivoltano contro. De Luca non è affatto in decadenza. Come tutti i sistemi di potere anche quello di De Luca crollerà. Ma al momento, purtroppo, il sistema è solido e continua ad impastare cemento. Cemento, fritture e clientele ‘come Cristo comanda'”.