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Una distesa di cartacce, bottiglie di plastica e vetro, buste di plastica. Così stamattina si presentava l’Anfiteatro di piazza Garibaldi, attraversata da migliaia di turisti. Il degrado invade ancora l’area antistante la Stazione Centrale.

Con tanti saluti al “biglietto da visita della città”. Lo stesso anfiteatro, inaugurato nel novembre 2019, doveva essere il fiore all’occhiello della riqualificazione. Ma la nuova piazza Garibaldi, per livelli di abbandono, assomiglia tanto a quella vecchia.

“Quando fu inaugurato l’anfiteatro – afferma Adelaide Dario, presidente del comitato Quartiere Vasto – c’era la cooperativa 25 giugno che stava lì tutti i giorni. Sono diversi mesi che il Comune li ha tolti e non c’è nessuno a spazzare, nemmeno l’Asia”. Adesso, la scena è desolante. “Non c’è nessuno che ha sostituito queste persone – dice Adelaide Dario -. Chi deve pulire questo fosso? Qui c’è l’entrata della metropolitana, linee 1 e 2. C’è il bivacco sopra tutta la giornata, extracomunitari che vendono roba da mangiare. A volte qualcuno di loro si organizza con qualche commerciante e fanno spazzare. Ma sono mesi che non c’è nessuno, la zona è scoperta”.

La presidente del comitato Quartiere Vasto denuncia: “Il degrado c’è sempre. Siamo più tranquilli perché non ci sono più risse, ma lo spazzamento non funziona. Via Palermo non viene spazzata da più di un mese, allora queste assunzioni fatta dal’Asia a cosa sono servite?”. E inoltre “al mercato di via Bologna gli orari non vengono rispettati: alle 15 dovrebbe chiudere, invece restano fino alle 16. E se volessimo rispettare le norme europee, dovremmo dire che quel mercato è abusivo”. Unica nota positiva, “è l’eliminazione del ‘mercato della spazzatura’. Ma nelle ore in cui c’è il cambio della polizia municipale, in via Firenze si mettono sempre”. Insomma, la zona della Ferrovia annaspa nei soliti problemi. “Le cose di facciata non ci servono – aggiunge Adelaide Dario-: la campagna comunale “Quartiere pulito” prevede la pulizia, una volta a settimana, della via principale. E le stradine, l’anfiteatro?”. Per quelle chissà quando se ne riparlerà.