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Azione entra nella maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi, la cui consistenza numerica resta però invariata. Un’adesione dal significato politico, sancita dal passaggio del consigliere Gennaro Esposito nel partito di Carlo Calenda. Esposito, eletto nella civica Manfredi Sindaco, era già in maggioranza. Nei giorni scorsi ha annunciato l’uscita dal gruppo, formato dalla lista civica del sindaco, per aderire ad Azione. E nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale, ha confermato il suo “impegno nella maggioranza che sostiene quest’amministrazione che ho contribuito ad eleggere”.

Manfredi quindi non amplia i numeri in consiglio, ma incassa un risultato di tipo diverso. Alle ultime comunali, infatti, Azione sosteneva la candidatura a sindaco di Antonio Bassolino, oggi consigliere iscritto al gruppo misto. Il partito di Calenda si somma alle altre sigle di maggioranza: Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Verdi e Sinistra, Centro democratico, Italia Viva. Non potrà avere tuttavia un gruppo autonomo. Esposito, però, avrà diritto a partecipare alla conferenza dei capigruppo, secondo le prerogative stabilite dall’articolo 7 del regolamento consiliare. Una disposizione riservata ai partiti rappresentati  in  Parlamento, pur al di sotto della soglia richiesta per costituire un gruppo. Nella dichiarazione di adesione, il consigliere sottolinea come, per lui, “dopo oltre un decennio di militanza in consessi esclusivamente civici” sia “arrivata l’ora di navigare nelle acque del pensiero ideologico strutturato”. Vale a dire le “categorie ideologiche del Socialismo Liberale, del Popolarismo e dell’Azionismo del movimento antifascista di Giustizia e Libertà“, alle quali Calenda si è ispirato “nell’atto fondativo del Partito”.

Esposito, avvocato e fondatore del comitato Vivibilità cittadina, è alla seconda consiliatura. Nel 2011 fu eletto con la civica Napoli è Tua, a sostegno dell’allora sindaco Luigi de Magistris. In seguito uscì dalla maggioranza, in dissenso verso l’amministrazione. Ora lancia una stoccata alla “semplicità delle false risposte populiste (di destra e di sinistra)“, ed al “sovranismo, indubbiamente antistorico, che porta all’isolamento“. E aggiunge: “Per domande complesse occorrono risposte complesse e condivise”. Proverà, adesso, a darle con Azione.