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NAPOLI – Questa mattina, il ministro della Cultura Dario Franceschini, assieme al Procuratore generale Antimafia Giovanni Melillo e al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ha annunciato il dissequestro da parte della magistratura della biblioteca dei Girolamini. E, di conseguenza, l’inizio di una sua nuova vita.

“E’ uno dei luoghi più belli d’Italia e del mondo – ha spiegato il rappresentante del Governo Draghi – In passato (il riferimento è stato alla scoperta del 2012 dei libri rubati, ndr), è stato il simbolo di una brutta storia. Ma ora, anche grazie ai lavori di restauro che continuano e che sono finanziati dal Ministero con 20 milioni di euro, diventa un luogo di riscatto”.

Il complesso dei Girolamini (che ora, proprio con la riforma voluta da Franceschini, è un Istituto dotato di autonomia speciale), già da qualche tempo era di nuovo aperto agli studiosi.

Ma, con il dissequestro, le aree che saranno a disposizione del pubblico si allargano e la direzione del monumento ha già annunciato che si metterà al lavoro per programmarne l’apertura completa a beneficio anche di turisti e visitatori.  

In effetti, quello di via Duomo rappresenta, dal 1586, dall’epoca della Controriforma quindi, un unicum architettonico, storico, artistico e librario che potrebbe rappresentare una svolta per tutta la parte del centro storico in cui è impiantato. 

Il complesso, tra l’altro, racchiude anche il chiostrino cinquecentesco, il chiostro grande e la Congrega dei Dottori, degli spazi espositivi, la Chiesa di San Filippo Neri e, appunto, la biblioteca, con la celebre e monumentale Sala Vico. 
 
Tutti tesori che, negli ultimi anni, sono stati sottoposti a restauro.
 
Finalmente, col dissequestro, potranno tornare più velocemente all’antico splendore (dovrebbero essere completati nel 2023) e mettere fine a un periodo di decadenza che ha penalizzato una delle strade più frequentate nonchè famose di Napoli.