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Sul viavai di aerei in piena città il sindaco Manfredi ammette l’urgenza del problema, e – in una lettera di 3 giorni fa al capogruppo comunale del Pd, Gennaro Acampora – promette di discuterne alla commissione antirumore dello scalo di Capodichino, dove siedono tutti i comuni interessati, oltre a Enac, Enav, al gestore Gesac, a Regione e ministero dell’Ambiente. Comitati e associazioni, da anni in trincea, restano però prudenti. E chiedono di passare dalle parole ai fatti. “Accogliamo con favore le dichiarazioni del sindaco Manfredi, dettate dalla crescente pressione dei cittadini, tuttavia – affermano il comitato No Fly Zone e Assoutenti Campania Mobilità – riscontriamo che gli assessori Armato e Cosenza hanno posizioni diverse avendo dichiarato in passato ben altro”. Inoltre “il Piano di Azione del Comune di Napoli ha il fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell’esposizione al rumore ambientale, compreso il fastidio, definendo competenze e procedure ma risulta privo della componente air, quindi nessuna attenzione è stata mostrata da parte del comune sul problema del rumore aereo”.

Secondo No Fly Zone e Assoutenti “il Sindaco non rileva le ricadute atmosferiche quando segnala i disagi causati dal rumore aereo e, non rilevando le problematiche della zonizzazione delle aree A, B e C prossime all’aeroporto, e quelle relative alle traiettorie dei sorvoli in decollo ed atterraggio, tralascia la congruità tra scenario di impatto acustico stimato e percezione dei cittadini”. Non risulterebbe “mappato” neppure “l’impatto ambientale gassoso delle emissioni primarie e secondarie, in aggiunta alle tonnellate del climalterante CO2 e polveri ultrafini”. L’aeroporto di Napoli, peraltro, non disporrebbe “neanche delle Mappe di Vincolo approvate (documenti dove indicare limitazioni necessarie per evitare la costituzione di ostacoli e pericoli potenziali alla navigazione aerea, ndr)”. Le due sigle, così, si mostrano diffidenti: “Quando il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale, così come hanno fatto il Comitato No Fly Zone ed Assoutenti, scriveranno ai Ministeri delle infrastrutture, dell’Ambiente e dei Beni Culturali chiedendo l’apertura di Grazzanise, allora si che potremo apprezzare le scelte della Giunta Manfredi, per ora contiamo gli aerei, registriamo rumore e senso di abbandono da parte delle istituzioni, in attesa dell’ennesima inaugurazione dello scalo Pontecagnano che non potrà in alcun modo garantire come Grazzanise un appropriato sistema aeroportuale per Napoli, la Campania e l’intero mezzogiorno d’Italia”.

Il sindaco viene messo in mora anche da Francesco Di Mauro, presidente del Comitato San Martino, e Mario Esposito dell’associazione Unità delle Sinistre. “Leggiamo con piacere – recita una nota congiunta – le dichiarazioni del Sindaco Manfredi che si accorge, all’improvviso, di tutti i disagi derivanti dal sorvolo sulla nostra città di centinaia di aeromobili al giorno, che sono la conseguenza della individuazione di un nuovo corridoio di sorvolo della città che consente una frequenza più alta dei passaggi. In questo modo aumentano i transiti ed i profitti per l’aeroporto”. Ma “al di là delle dichiarazioni di intenti, cosa intende fare concretamente il Sindaco Manfredi? – domandano Di Mauro ed Esposito – Chiamerà ad un tavolo di confronto l’ex assessore Barbieri (amministratore di Gesac, ndr), verificherà con le autorità preposte se esistono condizioni diverse per garantire atterraggi e decolli in condizioni di sicurezza? Dobbiamo sacrificare tutto e tutti sempre sull’altare del “richiamo turistico” della città? Sindaco Manfredi è uno spot pubblicitario o è l’inizio di una campagna seria per la riduzione del rischio?”. Una prima risposta, forse, a settembre.