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Un busto di Benito Mussolini esposto in una stanza dell’ospedale Cardarelli: sulla notizia con foto pubblicata dal sito Internapoli la direzione generale dell’ospedale ha avviato una inchiesta interna. E’ stato attivato, si legge in una nota, “il servizio ispettivo interno per verificare quanto riportato e individuare i responsabili di quanto segnalato”.
La foto riportata dal sito mostra il busto del duce esposto accanto a un calendario del 2021 con la foto di Mussolini e il motto ‘Memento audere semper’.
Le norme e il codice di comportamento del dipendente pubblico – ricorda la direzione del Cardarelli – prevedono la massima neutralità da parte di chi lavora per la pubblica amministrazione e pertanto limita le esternazioni in merito a opinioni politiche, preferenze sessuali, credo religioso”.
A seguito degli accertamenti “eventuali responsabili di comportamenti inappropriati saranno segnalati all’Ufficio Provvedimenti Disciplinari”.

Che ci fa un’immagine che è un chiaro ed evidente richiamo all’apologia del fascismo in una struttura pubblica?”. Lo afferma il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, a proposito del busto di Mussolini esposto su una mensola all’interno di una stanza utilizzata dai medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Si continua a dire che il nostro sia un Paese antifascista eppure i fatti raccontano, almeno in parte, di una realtà diversa dove i nostalgici del ventennio degli orrori vengono spesso fuori dalle tane per divulgare con ‘violenza’ ed arroganza i loro marci ideali. Abbiamo contattato la direzione ospedaliera per sapere se il busto si trova lì, quando è stato collocato, da chi e perché. Vogliamo delle risposte veloci ed esaurienti”, ha concluso il parlamentare.

La notizia del busto di Mussolini e di altro materiale inneggiante al fascismo, esposti in una stanza dell’ospedale Cardarelli di Napoli è sicuramente molto inquietante”. Lo afferma all’ANSA Alfredo Garzi, segretario generale Fp Cgil Campania.
Vale la pena ricordare – aggiunge – che l’apologia del fascismo in Italia è reato. E per apologia la legge parla anche di esaltazione di esponenti del fascismo. Non credo sia un caso che questo avvenga in questa fase della storia del nostro Paese, così come non è stato un caso che poco più di due anni fa ci sia stato l’assalto alla sede della Cgil nazionale, per la quale sono stati condannati esponenti neofascisti. Oppure la dimensione delle manifestazioni fasciste durante la commemorazione delle vittime di Acca Larentia. Oppure che nessuno sgombri i locali occupati a Roma da molti anni da parte di Casapound. Una sottovalutazione di questi fatti, in una parte dell’opinione pubblica e, fatto ancora più grave, in una parte delle istituzioni e della politica, porta a considerare come antistorico l’antifascismo, che è alla radice della Repubblica italiana ma, soprattutto, della convivenza democratica della nostra comunità. Chiediamo che l’intervento della Direzione aziendale sia fermo e rapido, come certamente sarà, perché non siamo nel campo delle espressioni di pensiero ma in quello della violazione delle leggi e, ancor più grave, della rimozione della storia. Una storia tragica che per un ventennio ha schiacciato l’Italia”.

Un atto di superficialità, io sono in ferie ma ho sentito il collega responsabile dell’accaduto e l’ho rimproverato. Domani arriva la commissione ispettiva dell’ospedale, se lo merita verrà sanzionato”. Carmine Antropoli, primario del reparto di Chirurgia 3 dell’ospedale Cardarelli di Napoli, risponde telefonicamente all’ANSA sulla vicenda del busto di Mussolini che sta suscitando sconcerto e polemiche.
Il collega – ha detto il primario – mi ha spiegato di essere stato raggiunto in ospedale da un suo amico in scooter che gli ha portato questo busto di Mussolini. Lui lo ha poggiato in una stanza in attesa di portarlo a casa con l’automobile a fine turno. Insomma una cosa momentanea. Certo, non lo giustifico ma capita a volte: un oggetto ti viene portato in ufficio e poi chi lo riceve se lo porta a casa il giorno dopo. È un atto di superficialità ma il medico non ha esposto questo oggetto dentro il Cardarelli, lo ha tenuto lì momentaneamente”.
Però un busto di Mussolini non è certo un regalo qualunque da appoggiare in un luogo di lavoro. “Certo, non è un oggetto normale, a me non fa piacere che fosse lì. L’apologia del fascismo la conosco e so che è un reato. Ma il collega mi ha assicurato che non voleva esporre il busto, lo aveva solo appoggiato in attesa di portarlo a casa”. Antropoli, noto chirurgo, è stato dal 2006 al 2016 sindaco della città di Capua (Caserta) alla guida di giunte di centrodestra, ed ha ricoperto in quegli anni anche l’incarico di responsabile organizzativo provinciale di Forza Italia.