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Sugli sciami sismici nei Campi Flegrei, i residenti da mesi invocano “informazioni chiare e trasparenti“. E oggi lo hanno rinfacciato a ministri e sindaci, riuniti “a porte chiuse” a Pozzuoli. Erano circa sessanta persone, venivano da Bagnoli e Agnano. Alcuni, come Aldo Amoretti, ci hanno raccontato di notti insonni. Ore dove “si balla” per le scosse. Giornate scandite dalla paura, compagna quotidiana. Ma prima di tutto, hanno rivendicato il diritto alla chiarezza delle istituzioni. Nelle prossime settimane, potrebbe esserci l’incontro col sindaco Manfredi. Un faccia a faccia a lungo richiesto, da tenere nella sede della decima municipalità.

I manifestanti erano guardati a vista dalle forze dell’ordine, in assetto antisommossa, fuori all’Accademia aeronautica. Ma la protesta era pacifica. Hanno appeso uno striscione sul muro antistante: “Conferenza a porte chiuse…metteteci la faccia. Chiarezza e risposte in piazza”.

Con gli abitanti della zona rossa anche una rappresentanza del Movimento di Lotta “7 Novembre”. I disoccupati hanno chiesto chiarimenti sulla convocazione del tavolo per il lavoro, relativo alla loro vertenza. Perché a Napoli le emergenze si allungano, non si accorciano mai. E alle vecchie si aggiungono le nuove. Precarietà, sfruttamento, la desertificazione dell’ex area industriale. Trent’anni fa qualcuno parlò di riconversione. Di trasformare Bagnoli in una nuova Cannes. La Croisette però non s’è mai vista, si assiste a bonifiche lumaca, il mare non è tornato balneabile. In compenso, dopo 40 anni, è ricomparso il bradisismo.