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Napoli – Se ne sono andati solo dopo essersi accertati che il convegno con ospiti Massimo D’Alema e Susanna Camusso è saltato. “Via i baroni dall’università“. Così urlavano a gran voce gli occupanti. “Noi non vogliamo Camusso e D’Alema a parlare in questa università. Loro sono i responsabili del degrado di questo Paese. Non vogliamo passerelle elettorali in quest’università“.

Nel frattempo i ragazzi si erano organizzati con cartelli contro Massimo D’Alema esposti sia nell’aula dell’università di Napoli Federico II che in via Nuova Marina.

Mentre Massimo D’Alema non è proprio venuto a Napoli, Susanna Camusso non ha parlato con gli studenti e ha deciso di lasciare l’aula dove doveva svolgersi il convegno. Ma i ragazzi avrebbero voluto un confronto. “L’unica risposta che abbiamo ricevuto oggi – dicono – è quella delle forze dell’ordine che hanno provato ad impedirci di entrare per far saltare questa conferenza, una conferenza che arriva in ritardo. Manifestiamo e in questo Paese impediremo ogni tipo di campagna elettorale da parte di chi ci ha governato per 20 o 30 anni. Vengono qui presentandosi come i nuovi, come quelli che vogliono cambiare. Invece è la solita cricca quelli che ci hanno affamati e avvelenati. La polizia può romperci le ossa ma noi da qua non ce andremo“.

All’interno dell’aula, intanto, è stato esposto uno striscione per invitare gli studenti del dipartimento a scendere in piazza il 17 novembre, in occasione della “marcia degli esclusi” che partirà alle 9 da piazza Garibaldi a Napoli.

Intanto arrivano in fretta i messaggi di solidarietà a Susanna Camusso e Massimo D’Alema: “È grave che venga impedito a qualcuno di parlare: a Napoli oggi è stato leso non solo un diritto costituzionale, ma lo stesso fondamento della democrazia. A Susanna Camusso e Massimo D’Alema va la mia piena solidarieta’“. Così scrive su Facebook Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico e responsabile del dipartimento sicurezza.