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Castellammare di Stabia (Na) – Una lunga intervista quella che Fabio Caserta ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport in merito al tanto contestato passaggio dal Catania al Palermo. Un divorzio dalla società rossoblù, per l’attuale tecnico della Juve Stabia, che non è stati mai accettato dalla società etnea ma che è stato figlio di una volontà ben precisa, screditare il giocare facendolo passare per traditore, ma per Caserta la storia è stata un’altra, “semplicemente mi hanno voluto vendere”. E il passaggio in rosanero, calcisticamente parlando, non è andato a buon fine. Il rendimento è stato ben al di sotto delle aspettative anche se c’è stato l’esordio in Coppa Uefa ma va ricordato che in quel periodo il tecnico della Juve Stabia aveva vissuto con profondo dolore la perdita del padre e questo episodio lo ha segnato eccome. ma tutto ciò fa parte, ormai, del passato. L’attualità parla di un rapporto importante con la società stabiese di cui adesso è l’allenatore.

“Sono arrivato da calciatore con la squadra in B e sono stato capitano. Ma quello che più conta per me sono i rapporti umani. Quando è morto mio fratello (incidente stradale, ndr) ho sentito la vicinanza sincera di tutti. Come potevo andarmene?”.