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Napoli- I tempi si abbreviano e di molto. Un’accelerata voluta per chiudere presto il cerchio sulla fuga di notizie sul caso Consip a Napoli. La Procura di Roma esaminerà a partire dalla prossima settimana parte degli atti dell’inchiesta Consip/Cpl-Concordia trasmessi dal Consiglio superiore della magistratura nell’ambito di una serie di accertamenti sulla fuga di notizie del luglio 2015 riguardante le telefonate tra il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi e l’ex premier Matteo Renzi (del gennaio 2014). L’incartamento, arrivato via pec a Piazzale Clodio nel pomeriggio di ieri e contenente il verbale di audizione del 17 luglio scorso reso al Csm dal Procuratore di Modena Lucia Musti assieme alle testimonianze rese dai due magistrati di Napoli, l’aggiunto Nunzio Fragliasso e il Pg Luigi Riello, deve essere ancora oggetto di valutazione da parte del Procuratore Giuseppe Pignatone, dell’aggiunto Paolo Ielo e del pm Mario Palazzi che dovranno verificare se ci siano o meno profili di rilievo penale nel comportamento tenuto dagli ufficiali di polizia giudiziaria, l’allora comandante Sergio De Caprio (2015) e l’ex capitano (oggi maggiore) Giampaolo Scafarto (2016) che avrebbero anticipato alla Musti l’esito di accertamenti sul conto di Renzi. De Caprio e Scafarto si sarebbero occupati della trasmissione da Napoli a Modena del fascicolo Cpl-Concordia, che era stato originariamente avviato dalla Procura partenopea. I magistrati della capitale, che indagano su Scafarto per alcuni episodi di falso e sul pm di Napoli Henry John Woodcock (per violazione del segreto), dovranno decidere se avviare un procedimento a parte dopo la trasmissione degli atti da piazza dei Marescialli oppure se inserire il nuovo incartamento nel filone Consip sulla fuga di notizie.