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Napoli – Gli Agenti della Polizia di Stato insieme alla Guardia di Finanza hanno dato esecuzione, nella giornata di oggi, a sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura.

Le misure cautelari sono nei confronti di imprenditori, funzionari pubblici e liberi professionisti (Clicca qui). Disposti gli arresti domiciliari per: Greco Adolfo, Elefante Antonio, Biondi Maurizio, Campitiello Vincenzo, Ciofalo Marcelo e Colavecchia Vincenzo.

Mentre per Rega Angelina Annita è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Altre due ordinanze cautelari degli arresti domiciliari sono state emesse nei confronti del Senatore Cesaro Luigi e dell’Onorevole Pcntangelo Antonio, per i quali l’esecuzione dell’ordinanza cautelare, è stata sospesa dal GIP, in quanto Parlamentari della Repubblica, con richiesta da parte dello stesso dell’autorizzazione a procedere della Camera di appartenenza.

Sequestrati, inoltre, somme di denaro e di altri beni, costituenti il prezzo dei reati di corruzione. E’ stato così notificato il decreto di sequestro preventivo con riferimento alle somme di denaro e di altri beni, costituenti il prezzo dei reati di corruzione.  I reati per i quali si procede sono quelli di corruzione propria, falso ideologico in atto pubblico, rivelazione di segreto di ufficio.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata e condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, dal Commissariato P.S. di Castellammare di Stabia e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, hanno consentito di accertare un ramificato sistema di corruzione di esponenti politici, regionali, nazionali e di pubblici ufficiali.

Tra cui Adolfo Greco, imprenditore stabiese, già destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di estorsione aggravata e di una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso esterno in associazione di stampo mafioso (clan dei casalesi, gruppo Zagaria).

Le attività investigative, svolte anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di accertare la pianificazione e la commissione, ad opera di Greco Adolfo, di una pluralità di reati di corruzione in relazione al progetto di riconversione del complesso industriale dismesso ex CIRIO di Castellamare di Stabia, nel Napoletano.

Dopo aver presentato al Comune stabiese, sulla base di una relazione tecnica stilata dall’ingegnere Elefante Antonio (direttore tecnico della società di ingegneria SAEC srl), un progetto di recupero e riqualificazione dell’area suddetta ai sensi dell’art. 7 conuna V della legge regionale n. 19/2009 (cd piano casa), a seguito del decorso dei termini per l’esame della richiesta, aveva attivato la procedura prevista dall’art. 4 della legge regionale 19/2001 per la nomina di un commissario ad acta che, in sostituzione dell’ente rimasto inerte, avrebbe dovuto provvedere all’istruttoria e all’adozione del provvedimento conclusivo in merito alla richiesta di rilascio del permesso a costruire.

Le indagini hanno consentito di acclarare che Greco, con la complicità di Polese e di Passarelli Giuseppe, amministratore unico della Passarelli spa, società che avrebbe dovuto realizzare i lavori, aveva in prima battuta tentato di ottenere la modifica della legge regionale 35/87 (PUT della costiera sorrentina-amalfitana) – ostativa alla realizzazione dell’intervento – accordandosi con il consigliere regionale Mario Casillo, capo gruppo del PD, affinché intervenisse sugli esponenti di tale partito politico per il ritiro dei numerosi emendamenti proposti nel corso dell’iter modificativo della legge. In cambio di tale condotta, il Casillo, con la mediazione di Iovino Gennaro, esponente politico stabiese del PD, chiedeva, in relazione a tale progetto di riconversione, l’affidamento dei lavori di impiantistica elettrica ad una ditta dallo stesso indicata.

A seguito del fallimento di tale iniziale strategia, i medesimi soggetti, d’intesa con il tecnico di fiducia, ingegnere Antonio Elefante, mutavano referente politico e intervenivano sull’assetto normativo vincolistico vigente nella area ex Cirio, ottenendo la modifica della legge Regionale n. 19/2009 ad opera del collegato alla legge di stabilità finanziaria del 2014 (1.r 16/2014), che prevede espressamente l’applicabilità delle nonne premiali del cd piano casa ai territori sottoposti ai vincoli di inedificabilità relativa, di natura paesaggistica, imposti dal PUT.

Sulla scorta di tali modifiche normative, Greco Adolfo, in considerazione delle resistenze manifestate dai funzioni dell’UTC del Comune di Castellammare di Stabia, otteneva da Antonio Pentangelo, quale Vice Presidente della Provincia di Napoli, la nomina di un commissario ad acta, nella persona dell’architetto Maurizio Biondi, per il rilascio del permesso a costruire.