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Napoli – La delibera n. 178 del 27 aprile 2018 all’ordine del giorno del Consiglio comunale dei giorni 23 e 24 maggio prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio contratti dal Comune per il periodo 1 novembre – 31 dicembre 2017.

Sergio Aurino, dirigente della U.O. A. Monitoraggio dell’attuazione del Piano di Riequilibrio Pluriennale, ha spiegato che la sentenza delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti n. 11/2018 prevede che la copertura dei debiti fuori bilancio del 2017 debba avvenire solo sull’annualità 2018, per questo è stato necessario l’emendamento di circa 11 milioni di euro al bilancio di previsione 2018 – 2020, ora inserito nella delibera. Tra gli elementi di rilievo del documento, Aurino ha evidenziato che, dei circa 35 milioni di euro di debiti fuori bilancio da riconoscere per il 2017 (suddivisi in 11, 226 milioni per il periodo gennaio-maggio; 11,909 per giugno-ottobre e 11,664 per novembre-dicembre), circa il 20% è ascrivibile ai debiti ex lettera “E”, legati cioè all’acquisto di beni e servizi in assenza di impegno di spesa nei limiti della utilità e dell’arricchimento per l’ente. Di questi ultimi, particolarmente rilevanti sono i debiti di circa 1,380 milioni di euro e 639 mila euro (circa il 60% dei debiti ex lettera “E”) contratti dalla direzione Welfare e Servizi Educativi; il debito di 413 mila euro contratto dal servizio Igiene e Decoro della città; il debito di 497 mila euro del servizio Demanio e Patrimonio per oneri condominiali. Relativamente ai debiti ex lettera “A”, riconducibili a sentenze esecutive, particolarmente rilevanti sono quelli connessi ancora al commissariamento Cr8: ammonta a circa 1 milione di euro infatti il debito per le spese di giudizio e, in generale, Aurino ha dichiarato che è in corso una ricognizione sul debito totale connesso a tutte le gestioni commissariali della città, al momento valutabile a 260 milioni di euro per spese non coperte. Al netto dei debiti UTA e Cr8, ha concluso Aurino, l’ ammontare medio dei debiti fuori bilancio è in linea con il passato, registrando anche un leggero miglioramento.

Tra i consiglieri intervenuti, Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha posto diverse domande relative ai debiti ex lettera “E”: manca la nota della Direzione Patrimonio utile a chiarire meglio la storia del debito di 150.000 euro contratto con la società Agricoltutto; sul debito di 413.000 euro contratto dal servizio Igiene e Decoro, si chiede di avere visione delle determine di spesa; non è stato trovato, nel debito di 497.000 euro del servizio Demanio e Patrimonio, un riferimento per capire le motivazioni che hanno generato il debito; servono inoltre chiarimenti ed una maggiore conoscenza degli atti per un debito di 7500 euro contratto dal servizio Unesco per lavori di somma urgenza per la chiesa della Scorziata. Tra i diversi aspetti significativi dei debiti ex lettera “A”, Brambilla ha infine evidenziato che dei circa 3,2 milioni di debito contratti, circa 2,5 milioni sono di interessi maturati, connessi ai ritardi con i quali i debiti sono stati iscritti a bilancio.

La presidente Mirra ha quindi aggiornato i lavori della Commissione al prossimo martedì, quando sarà giunto anche il parere dei Revisori e si potranno pure approfondire i documenti richiesti oggi.