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Presunti buchi nei bilanci pubblici, la procura regionale della Corte dei Conti indaga sull’Arma dei Carabinieri e sull’Ordine degli avvocati di Napoli. Due le inchieste, affidate al sostituto procuratore Davide Vitale. Nel primo caso, l’indagine riguarda un ammanco da circa 2,1 milioni di euro, rilevato nelle casse del Comando Legione Carabinieri “Campania”. L’ipotesi non è di dolo, ma di colpa grave. Nel mirino ci sono alcuni ufficiali, con compiti di gestione e vigilanza sulle finanze del Comando. Sulla vicenda, da circa 2 anni, c’è un parallelo procedimento penale, aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli.

La Corte dei Conti vuole vederci chiaro anche nei conti in rosso del Consiglio dell?ordine degli avvocati di Napoli. L’indagine parte dal maxi debito di 1,1 milioni di euro, accumulato dal 2008, nelle stanze dell’ordine forense. Nei giorni scorsi c’è stata un’acquisizione dei documenti, da parte delle forze dell’ordine.

Intanto, in un incontro con i cronisti, la Procura ha fornito i dati sulle proprie attività. Per l’ufficio – diretto dal procuratore facente funzioni Gianluca Braghò – i recuperi di risorse pubbliche, in 5 annualità, ammontano a circa 12,5 milioni di euro; per il 2022 a circa 721mila euro. Ci sono poi i sequestri conservativi: 25,3 milioni di patrimonio vincolato nell’anno 2022 sulle citazioni e gli inviti a dedurre.

Ad affiancare i magistrati, nello spiegare le cifre, il comandante provinciale della Guardia di finanza di Napoli, generale di brigata Paolo Borrelli, ed il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria, colonnello Paolo Consiglio.

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