- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – “Sono personalmente convinto che l’emergenza Covid richiedesse sin dall’inizio la chiusura di tutte le scuole e il ricorso all’insegnamento a distanza, evitando così anche il sovraccarico nei trasporti e naturalmente dotando tutti gli allievi degli strumenti necessari”. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in una intervista a Libero si smarca dai toni guerrafondai e fa una riflessione di buon senso. Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, per aver chiuso tutte le scuole è stato messo sulla graticola. La protesta delle mamme, fomentata da alcuni giornalisti, è solo un esempio di come in questa ultima settimana Napoli ha dato prova di essere confusa, impaurita, non determinata come un momento così delicato richiederebbe.

Il dpcm che il governo sta per varare prevede, al momento e salvo imprevisti, chiusure mirate a seconda dell’Rt delle regioni. La Campania quindi resterà aperta. Il risultato? Non arriveranno i sussidi previsti per le regioni che invece dovranno chiudere più attività produttive. Napoli in particolare, pur avendo un contagio molto elevato, resterà con ogni probabilità “aperta”, visto che si ragiona in termini di media regionale. Ovviamente, le attività vedranno comunque ridursi gli introiti, considerata la paura dilagante tra la gente. In queste ore, tanti di quelli che avevano attaccato De Luca, che venerdì scorso aveva detto (sbagliando i toni) di voler “chiudere tutto” stanno cambiando idea. Chiedono loro stessi, ora, di chiudere, ma il governatore non ne vuole sapere: aspetta che la decisione la prenda Roma. E ha ragione. Venerdì scorso il governo guidato da Giuseppe Conte lo ha lasciato solo, davanti alla rabbia della piazza, senza intervenire con un piano di aiuti economici alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie. Il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, lo ha criticato aspramente per la decisione di chiudere le scuole. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, lo ha pubblicamente sbeffeggiato. La Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno gridato “Libertà per le imprese!”. Casapound addirittura ha sfilato in corteo insieme a improbabili capipopolo e ai centri sociali: in piazza a Napoli è arrivato pure il generale Pappalardo.

Ora, la prospettiva è quella desiderata da chi ha protestato: la Campania resta aperta. Napoli resta aperta. Aperta, esposta al contagio, e senza gli aiuti destinati a chi chiuderà. De Luca farà bene a lasciare tutto così, perché “il popolo”, e soprattutto il sindaco di Napoli, così hanno voluto. Al posto suo, apriremmo anche tutte le scuole, di ogni ordine e grado, così vedremo finalmente quanti genitori manderanno i figli a scuola in una situazione come questa. Tolga ogni alibi alla protesta incosciente e fine a se stessa, De Luca: metta ciascuno di fronte alle proprie responsabilità individuali.