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Napoli – “Il triestino (non per colpa) Patuanelli che ha boicottato spesso la città di Napoli, sminuendo anche il nostro oro nero il caffè napoletano per la candidatura Unesco, e battendosi in favore del “suo” Illy di Trieste, si candida oggi al collegio di Napoli per i 5 stelle, bisogna avere proprio una faccia tosta” – dichiara la consigliera regionale del gruppo misto ex cinque stelle, Maria Muscarà.Non possiamo neanche dimenticare che questo personaggio è tra i fautori principali dell’autonomia differenziata, ossia la famosa “secessione dei ricchi”, che darà sempre più la possibilità di arricchire il nord, ed impoverire ancora il Sud.
La scelta dei collegi in giro per il Paese non è altro che la spartizione delle poltrone, si tratta chiaramente di nomi calati dall’alto che servono per raggiungere risultati elettorali e basta, non importa se un candidato sia nato e cresciuto a 1000 km di distanza, i cittadini rischiano di votare persone neanche appartenenti alla propria regione, anche per l’abolizione delle preferenze. Non dimentichiamo neanche il “caro” Franceschini, che dal profondo Nord pensa di mettere le mani sulla nostra città: difensore dello spostamento della biblioteca nazionale dalla reggia all’Albergo dei Poveri, un errore clamoroso; promotore degli spostamenti da ministro nel 2015 della collezione Farnese da Napoli a Parma, contrastato dalla sottoscritta e dalle associazioni dei Neoborbonici; non possiamo neanche dimenticare che l’anno successivo difese la proposta dell’assessorato alla Cultura del Comune di Comacchio, di spostare nella cittadina del Nord reperti archeologici di Ercolano appartenenti al Mann, proprio mentre la città vesuviana e Comacchio concorrevano per diventare capitale della cultura del 2018, infatti presenterò un’interrogazione in quanto non abbiamo più avuto aggiornamenti a tal riguardo. Insomma, questi personaggi elogiano la città ma cosa hanno realmente fatto da ministri per cambiare le sorti dell’ex capitale del Regno delle Due Sicilie?”