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di Marina Cappitti 

Napoli – Non risponde e glissa la domanda sul possibile sostegno del M5s (dopo la bocciatura degli attivisti grillini all’accordo col Pd alle regionali) ad una candidatura di Luigi de Magistris alla Regione Campania. Roberto Fico arriva a Napoli con la gamba ancora ingessata dopo l’incidente, mentre era in vacanza. Messo male lui e messo ancora peggio il Movimento Cinque Stelle spaccato e in caduta libera. Piu’ volte ‘interrogato’ su deMa Fico non risponde ma ci tiene a far sapere che per possibili alleanze alle regionali le suppletive non saranno cruciali. Al contrario del sindaco che spera di intestarsi la vittoria di Sandro Ruotolo – candidato al Senato di deMa e del Pd – per uscirne piu’ forte in vista delle elezioni in Regione e costruire una coalizione allargata alle regionali. “Le suppletive sono elezioni ridotte – precisa il Presidente della Camera – non saranno un indicatore sufficiente per fare alcun tipo di calcolo“.

Un modo anche forse per mettere le mani avanti in caso di sconfitta del candidato grillino al Senato, Luigi Napolitano. La pensa ovviamente diversamente de Magistris anche lui presente alla stessa manifestazione di Fico. I due si incrociano ma non si vanno incontro. “Con la candidatura di Ruotolo abbiamo lavorato per unire non per dividere – commenta il sindaco – individuando una candidatura che parla anche al M5s e non solo“. “E’ un test importante – controbatte – cittadino e regionale. E che indica un metodo che, se risultera’ vincente, puo’ essere seguito, come auspico, per le regionali in Campania“. A livello nazionale poi Fico chiarisce che “non ci sono tensioni. Ieri sera e’ stato anche raggiunto l’accordo sulla prescrizione. Si va avanti, a testa bassa a lavorare sui provvedimenti per il bene degli italiani“. Convinti che “Renzi non e’ un rischio, c’e’ la maggioranza e sostiene questo governo“. Infine l’assist alle sardine dopo il flop della manifestazione tenutasi ieri a Scampia. “Credo che bisogna sempre rispettare – dice – chi decide di riunirsi nelle piazze, di far sentire la propria voce. Che siano pochi o centomila“.