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Pierluigi Gollini fa la sua presentazione alla radio ufficiale del Calcio Napoli. Il secondo portiere, arrivato dall’Atalanta, ha affermato di aver accettato con entusiasmo il trasferimento in azzurro. “Sicuramente con grande entusiasmo – ha ammesso Gollini – In pochi sanno che c’era stato anche un avvicinamento in estate. Chiaramente il Napoli stava facendo le sue valutazioni ed in quel momento c’era la Fiorentina pronta per il passaggio. Io scelsi di fare quella scelta ma oggi sono felice di questa scelta, una piazza che ho sempre guardato con ammirazione, per quello che trasmette e per l’amore che la città ha per il calcio ed i suoi calciatori”.
 
Gollini ha legato subito con Osimhen: “Nello spogliatoio, in inglese, prima di Napoli-Roma, gli avevo detto ‘Fammi vedere il leone che sei!’ e lui ha fatto gol. Abbiamo legato in maniera naturale ed è stato un bel gesto da parte sua per darmi il benvenuto, salutandomi dopo il gol. Mi sembra di stare in questo gruppo da molto tempo, c’è una atmosfera come una famiglia”.
 
L’ultima partita in Serie A di Gollini con la Fiorentina è stata proprio contro il Napoli, nello 0-0 di fine agosto: “Quello è stato il mio momento migliore con la maglia della Fiorentina. Forse era il destino che dovessi finire al Napoli. Ricordo una bella parata mia sua una grande giocata di Jack Raspadori. Si vedeva già che il Napoli era partito molto forte. Era la 3° giornata, si era avuto solo un assaggio. I tifosi del Napoli mi hanno maledetto, ora spero di farmi perdonare con delle belle prestazioni con il Napoli”.
 
Subito una grande accoglienza in casa Napoli: “Tanto è dato anche dalle persone che lavorano per il Napoli e che stanno intorno alla squadra. Dai magazzinieri allo chef. Mi hanno accolto come se fossi arrivato in una famiglia e questo aiuta molto i nuovi ad ambientarsi e farli sentire subito a casa. Queste persone giocano un ruolo fondamentale e poi c’è la squadra. Ho trovato un gruppo tranquillo, solido, con i piedi per terra e per me è stato facile inserirmi”.
 
Gollini e le ambizioni Scudetto: “Io sono a Nato a Bologna, ma sono cresciuto a Ferrara. Poi a 16 anni sono andato a Manchester nelle giovanili. Per me bisogna andare partita per partita, è stato così anche in passato d è la forza di questo gruppo. Se riusciamo a dimostrare ancora quanto fatto finora, il futuro può essere bello. Poi un periodo difficile può capitare a tutti, come al Milan adesso, spero che a noi non capiti mai”.
 
Ma il Napoli è la squadra italiana più somigliante al calcio della Premier League? “La cosa che accomuna le squadre di Premier League, a parte il City che ha un gioco unico, è il livello di agonismo e di intensità. Noi abbiamo un livello tecnico elevato in tutti i calciatori. Ne ho avuto la percezione anche durante le partitelle in allenamento e poi tutta la squadra è in fiducia. In Inghilterra e in Germania si gioca a ritmi elevati ed il Napoli ce l’ha”.
 
L’impegno di La Spezia non è da sottovalutare: “No, poi fuori casa specialmente. Quello di La Spezia è uno stadio ostico, poi quando sei primo in classifica le altre avranno sempre il coltello tra i denti per batterti. Il Napoli si farà trovare pronto”.
 
E in Champions dove può arrivare questo Napoli? “Credo che la Champions sia una competizione molto difficile, estremamente competitiva. Noi dalla nostra abbiamo la possibilità di scendere in campo con spensieratezza, giocando al meglio le nostre carte. Con il talento ed il modo di giocare che abbiamo possiamo mettere in difficoltà chiunque”.
 
La scuola italiana di portieri resta la migliore ed il Napoli è l’unica big italiana a vantarne due: “Io posso solo esserne felice e dico che il Napoli ha fatto le scelte giuste. Concordo sulla scuola dei portieri italiani, soprattutto dal punto di vista tecnico. Però dico che alle volte la scuola italiana è rimasta un pò ferma mentre oggi il calcio europeo è più dinamico e su certe cose si può prendere qualcosa da altri, modernizzando la scuola. Resta il fatto che dal punto di vista tecnico quella italiana è ancora la migliore al mondo”.