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NAPOLI – Per qualcuno è il piano B. Se Giuseppe Conte non dà più nulla per scontato, nemmeno l’alleanza con il Partito Democratico (“Le alleanze per noi non sono un dato acquisito”, ipse dixit), il campo largo, Letta, anziché con il Movimento 5 Stelle, potrebbe farlo con i sindaci. E magari, questa è la voce che si sta rincorrendo sebbene Francesco Boccia l’abbia del tutto escluso non più di una settimana fa, lo potrebbe fare con una nuova legge elettorale proporzionale e con sbarramento al 4%.

A Napoli, dove arriva nel pomeriggio per ricordare Guglielmo Epifani, il segretario nazionale del Pd si accomoda vicino al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. E non dice nulla per smentire questa ipotesi.
 
Anzi: appena prende il microfono in mano, si scusa per il ritardo “dovuto al voto di fiducia e al treno che ha fatto tardi” e prende a parlare del primo cittadino partenopeo in questi termini: “Sono molto contento di stare qui con Gaetano Manfredi: in questo momento un grande punto di riferimento, un grande leader nazionale”.
 
E allora, sindaco: coi 5 Stelle in frantumi, il campo largo davvero si fa con i sindaci?
 
Io non credo nel partito dei sindaci, ma nel ruolo dei sindaci. Vale a dire, nella possibilità che hanno di dettare un’agenda di riforme e, in particolare, un’agenda sociale perché sono quelli più vicini ai bisogni dei cittadini. Salario minimo, lavoro equo, diritto alla salute, diritto alla casa, diritto a vivere in luoghi dignitosi, ad avere un servizio di trasporti all’altezza: mai come in questo momento serve concentrarsi su queste cose”.
 
Seconda domanda: ma il campo largo è possibile anche senza il suo amico Conte?
 
Se il campo è largo, trovano posto tutti”.
 
Anche lei: Letta l’ha descritto come leader nazionale…
 
Cerco di portare il mio contributo di pensiero. E di fare bene il sindaco di Napoli”.
 
Passo e chiudo. Ma intanto: stamattina lo stesso Letta ha avuto un incontro con Federico Pizzarotti, ex sindaco di Parma dei 5 Stelle. E, da Palazzo San Giacomo, le telefonate con altri sindaci sono all’ordine del giorno: di recente, all’altro capo, hanno alzato la cornetta Matteo Lepore, primo cittadino di Bologna, e Matteo Ricci, sindaco di Pesaro.
 
Ora: il piano B per il campo largo che lascia trapelare Letta può essere anche un’altra arma di deterrenza che si sta utilizzando contro il Movimento 5 Stelle che vuole uscire dal Governo e dalla maggioranza di Mario Draghi. Ma di sicuro c’è che, in vista delle prossime politiche, con Francesco Boccia neo commissario regionale del Pd campano, un ruolo per le candidature lo avrà anche lui: Gaetano Manfredi.
 
Del resto – fa presente chi gli parla lontano dai taccuini dei giornalisti – più campo largo del suo che gli ha permesso di vincere un anno fa le elezioni comunali?”.
 
Manfredi, prima della promozione a “leader politico nazionale” e di diventare sindaco di Napoli, riuscì a mettere assieme 13 liste. “E ancora oggi – rimarca la voce di dentro – ha il numero di telefono di tutti”.