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Napoli – Il mondo dei ragazzi è cambiato radicalmente con la venuta della pandemia da coronavirus, un giovane ha voluto scrivere su carta una lettera straziante proprio per testimoniare come si sia trasformata la sua vita.
 
In effetti si parla sempre di lavoratori che perdono il posto di lavoro, delle difficoltà legate al mondo della scuola e quindi di bambini e studenti. Poi ci sono gli anziani che hanno giustamente paura per la loro incolumità. 
 
Oltre a queste categorie però ci sono anche i giovani che hanno perso tanto. Hanno perso infatti la voglia di uscire con un amico, e perso soprattutto la speranza di un futuro migliore, a livello umano ed a livello professionale.
 
Sono davvero poche le chance per i ragazzi di trovare un lavoro in questo triste dramma mondiale. Se da una parte quindi gli studenti continuano a laurearsi, dall’altra troviamo sempre più disoccupati.
 

La straziante lettera di un giovane in pandemia

 
Questa la straziante lettera di un giovane cittadino sulla sua vita in pandemia pubblicata dal Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli sulla propria pagina facebook: “Non è facile essere giovani in questo momento. Non è facile per chi stava cercando di crearsi qualcosa per il futuro. Non è facile per chi si era fatto tanti progetti e se li vede sempre rimandare e rimandare e rimandare. Non è facile per chi non ha un lavoro, per chi lo cerca. Per chi magari non ha nessun aiuto. Non è facile per chi non ha stimoli e non è facile avere tanto tempo libero perché ciò significa riflettere. Non è facile avere degli obiettivi e doversi accontentare.
 
Non è facile pensare di prendere delle decisioni che prima non si erano mai prese in considerazione. Non è facile pensare che questi due anni siano solo stati buttati, una perdita di tempo colossale. Non è facile per chi ha sempre vissuto la propria vita a 360°. Non è facile dover rinunciare ai propri sogni. NO! Non è per niente facile essere giovani oggi. Noi lavoratori dobbiamo stare chiusi in più alle 22 a casa, mentre i ladri e la camorra sono liberi di fare ciò che vogliono.”