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Napoli – Sangue, vetri in frantumi, il convoglio irrimediabilmente fermo e il macchinista ricoverato in ospedale. Sta tutta qui la cronaca dell’ultima notte horror consumatasi a bordo della Linea 1 della metropolitana di Napoli. L’aggressione è scattata ieri sera, poco prima delle 20,30, all’interno della stazione di piazza Dante non appena il treno ha effettuato la fermata. Responsabile del raid un uomo che, per motivi al momento non meglio precisati, ha iniziato a sferrare calci e pugni contro la cabina di guida fino a sfondare uno dei finestrini. Il macchinista è rimasto ferito, ma per fortuna in maniera non grave.
 
Continua dunque l’emergenza sicurezza su mezzi pubblici nel fine settimana. L’ennesimo raid vandalico è avvenuto ai danni di un macchinista della metropolitana linea 1. L’aggressione è avvenuta alle 20,15 nella stazione di piazza Dante dopo che il treno aveva appena effettuato la fermata. Un utente, senza alcuna motivazione apparente, ha iniziato a colpire con calci e pugni la porta della cabina guida mandando in frantumi il vetro laterale. Il macchinista è stato quindi costretto a fermare la corsa e a chiedere l’intervento delle guardie giurate e dei carabinieri. La circolazione è stata limitata alla sola tratta Dante-Piscinola, mentre l’operatore a seguito dell’aggressione è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del vicino ospedale Pellegrini.
 
Durissimo, sul punto, il commento del sindacato Usb: «Siamo molto lontani dal garantire la massima sicurezza nelle stazioni e sui mezzi del trasporto pubblico locale, per tutelare i viaggiatori e il personale in servizio. L’ Unione Sindacale di Base sono anni che richiede interventi concreti, in particolare alla Prefettura di aumentare la sorveglianza delle forze dell’ordine sui treni e sui bus, relativamente alle fasce orarie più critiche, quella serale e notturna, in particolare nel week end e lungo le linee “rosse”; all’amministrazione comunale di ripristinare il progetto “linea sicura”, oramai sospeso da mesi, e intensificare i controlli ai tornelli delle stazioni in modo da far accedere ai treno solo l’utenza dotata del titolo di viaggio; all’azienda Anm di riqualificare il personale amministrativo attualmente in esubero, secondo il piano industriale, in particolare i giovani, per potenziare e meglio dislocare le squadre di controlleria e ripristinare la figura del bigliettaio a bordo dei bus».