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Firenze – Il grande entusiasmo per l’acquisto di Ribery dovrà adesso essere trasferito in campo. Il primo ostacolo, però, sarà di quelli complicati da superare. Domani sera al “Franchi” arriverà il Napoli di Carlo Ancelotti a fare visita alla Fiorentina nella prima giornata del campionato di serie A. Entrambe le squadre proveranno a partire col piede giusto, come sottolineato in conferenza stampa da Vincenzo Montella.

Condizione – “Abbiamo cambiato moltissimo, loro vanno con il pilota automatico e sanno dove vogliono arrivare. Siamo inevitabilmente indietro ed è normalissimo. Incontriamo la seconda squadra più forte, classifica alla mano, degli ultimi anni. I loro attaccanti fanno venire il mal di testa, confidiamo nell’abbraccio e nel sostegno dei nostri tifosi. Ci vogliono tempo e pazienza. Le motivazioni potranno azzerare eventuali gap anche di condizione”.

Ribery – “È un professionista, ci ho parlato a lungo e mi ha convinto subito. Ha voglia di essere competitivo e dare una mano. Lo porto in panchina, mi auguro possa giocare un po’”.

Mercato – “La società sta lavorando molto bene. Badelj e Pulgar mi piacciono anche se l’ex Bologna ora è adattato in un ruolo non suo. Sono convinto che col tempo si completeranno. Se facciamo il 4-3-3 devo adattare Pulgar, con il 4-2-3-1 abbiamo esterni molto forti ma troppo offensivi. Vediamo, siamo in costruzione e il calendario non ci aiuta”.

Attacco – “Vlahovic e Boateng sono diversi e hanno la mia fiducia anche come tipo di giocatori. Mi è stata appiccicata l’etichetta del falso 9, a me piace uno che faccia gol vero o falso che sia. Se non segna il centravanti devono segnare gli esterni e i centrocampisti“.

Chiesa – “Può giocare ovunque ma partendo dalla fascia si esprime meglio”.

Campionato – “La differenza rispetto all’anno scorso è che le squadre medie si sono rinforzate tantissimo e con criterio. Il campionato è più livellato anche se le grandi sono sempre più forti. Basti pensare oltre alla Juve, al Napoli e all’Inter”.

Tattica – “Con il Monza abbiamo sofferto in alcuni frangenti quando non aveva mo il pallone. Dobbiamo migliorare molto. Commisso ha grande passione, fosse per lui starebbe sempre a Firenze. Gli piace parlare con la squadra, con l’allenatore ed essere dentro a tutto”.