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Napoli – “Ho dato 300 euro al ragazzo che è morto per le esequie.. perché diceva che la famiglia non aveva i soldi…“. A parlare, nell’intercettazione registrata dagli investigatori dei carabinieri e della polizia di Napoli, che all’alba hanno notificato 53 misure cautelari, è Vincenzo Masiello, capo di uno dei tre gruppi malavitosi dei Quartieri Spagnoli sgominati oggi. La conversazione – contenuta dell’ordinanza del gip Carla Sarno – risale al 7 marzo 2020, due giorni prima della dei funerali di Ugo Russo, il quindicenne ucciso la notte del 29 febbraio del 2020, nei pressi del borgo di Santa Lucia, mentre con un complice cercava di rapinare l’orologio a un carabiniere. Masiello – scrive il gip – riferisce che era in atto una raccolta di soldi per il ragazzo deceduto e aggiunge anche che, se avesse saputo che la ditta per le esequie era quella di Armando Perrella, si sarebbe proposto di offrirgliele personalmente: l’impresa di Perrella è una società riconducibile alla camorra a cui i carabinieri hanno notificato una interdittiva antimafia.

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