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Brusco stop al progetto di un deposito Gnl a Napoli Est, contro cui lotta la rete di comitati locali. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha rilasciato parere negativo alla richiesta di Valutazione di impatto ambientale, avanzata qualche mese fa da Edison e Q8, le società proponenti. Alle due multinazionali, adesso, resta la strada dei ricorsi alla giustizia amministrativa. Il no allo stoccaggio di gas liquido – 20.000 metri cubi sul Molo di Vigliena – è motivato con “la disciplina del vigente Piano regolatore del Porto di Napoli, cui rinvia l’art. 29 Nta della Variante generale al Prg del Comune di Napoli”. La disposizione “non prevede – spiega il Masela realizzazione di un deposito costiero”. Inoltre “la proposta progettuale si pone in contrasto con uno degli obiettivi fondanti della Variante generale, ovvero la delocalizzazione dei depositi petroliferi dall’area orientale”. Questo segna un’incompatibilità “con gli obiettivi di salvaguardia, riqualificazione e valorizzazione – sottolinea il ministero – perseguiti dalle amministrazioni locali regionali e comunale attraverso le citate norme, rispettivamente, del Ptr e del Prg”. Una cauta soddisfazione viene espressa da Potere al Popolo-Napoli, una delle forze contrarie all’impianto. “È di queste ore la notizia che il Ministero dell’Ambiente ha dato parere negativo alla possibile costruzione del mega impianto di GNL a San Giovanni a Teduccio, – afferma una nota-. Si confermacome da tempo sosteniamo – l’incompatibilità territoriale e ambientale di impianti di questo tipo con un territorio come quello di Napoli Est. Il parere negativo del ministero deve essere da sprono alla mobilitazione, affinché l’intero progetto sia cancellato”. Secondo PaP “San Giovanni, Barra, Ponticelli hanno bisogno di Bonifiche serie e rigorose e di risanamento delle acque e dei suoli. Il nostro territorio chiede lavoro pulito e riqualificazione dei quartieri”. E peraltro “i mega impianti, compreso il famigerato Biodigestore che vogliono realizzare in zona – chiosa Potere al Popolo -, non sono il nostro futuro ma rappresentano nuovo inquinamento ed ennesime produzioni di morte”.