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Guadagni a nero tra “1500 e i 6mila euro” al mese oltre al reddito di cittadinanza che “i parcheggiatori abusivi continueranno a percepire in attesa della indagini”. E’ quanto denuncia il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”.

Da tempo in prima linea nella lotta ai “signori” della sosta selvaggia, Borelli attacca duramente il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il suo decreto sicurezza considerato “una cialtronata” perché “in questi mesi non sono stati fatti i decreti attuativi” e si continua a utilizzare il Daspo, inserito nella vecchia legge Minniti”. 

Per Borrelli è “tutta propaganda e indica un dato – che se dovesse essere confermato – risulterebbe allarmante. “Con Salvini i parcheggiatori abusivi sono aumentati del 20%. Se tu fai la legge e le forze dell’ordine e la magistratura non possono arrestare nessuno è evidente che i criminali sguazzano felici”.

Il consigliere regionale passa poi ad analizzare i guadagni d’oro: “I parcheggiatori abusivi sono un disco rotto. Dicono che non c’è lavoro, che devono mantenere la famiglia, che muoiono di fame. Non è così. Cialtronate, queste persone a Napoli sono diventate ricche. Guadagnano mediamente dai mille e cinquecento ai seimila euro al mese. In molti casi si tratta di spacciatori e vedette della camorra”. 

Poi la denuncia relativa al reddito di cittadinanza: “Risultano nullatenenti e non pagano le multe che gli fanno. Eppure ricevono dallo Stato tutti i benefit rivolti alle persone prive di reddito. Alcuni di loro stanno percependo anche il reddito di cittadinanza”. In futuro “verranno individuato ma per un anno i parcheggiatori percepiranno 800 euro al mese, diciamo una cifra standard, e guadagneranno diecimila euro in un anno. Lo Stato gli chiederà indietro questi soldi ma i parcheggiatori gli risponderanno che non li hanno. E alla fine non pagheranno nulla. Ogni occasione è buona per questi delinquenti per fregare lo Stato, per vivere sulle spalle degli altri”, conclude Borrelli.