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Napoli – La festa pagana per eccellenza in quella che, almeno per i credenti, è la casa di Dio. Succede nel cuore di Napoli, all’incrocio tra via San Gregorio Armeno e via San Biagio dei Librai, dove lo scorso 31 ottobre, in occasione di Halloween, è stato organizzato un party a tema all’interno della parrocchia monumentale di San Gennaro all’Olmo.
Musica, drink, abiti succinti e, naturalmente, trucchi in pieno clima horror. L’evento, organizzato dalla “Valerio’s party & friends”, non è passato inosservato e ha innescato più di qualche malumore negli ambienti della Curia partenopea.
Alquanto emblematiche le 176 foto pubblicate, e in seguito rimosse, dall’organizzatore sulla propria pagina facebook. Le immagini mostrano una folla di ragazzi e ragazze intenti a scatenarsi a suon di alcol e decibel. Immancabile, infatti, l’angolo bar e il fotografo ufficiale dell’evento. Per la cronaca, sono stati invece due i dj che si sono alternati in consolle durante la serata, che prevedeva tra l’altro un ticket di ingresso: insomma, come se si fosse trattato a tutti gli effetti di una discoteca. «Mancavano soltanto i letti e qualche massaggiatore o massaggiatrice», “bisbiglia” un religioso che non è rimasto particolarmente entusiasta dell’iniziativa.
E in effetti, almeno a vedere quegli scatti, si nota più di qualche atteggiamento a dir poco sopra le righe: giovani intenti a fare smorfie e selfie nel confessionale o nei pressi delle statue, ma anche bicchieri di alcol poggiati qua e là, addirittura sulla balaustra in marmo antistante l’altare. Di certo non il modo più consono per muoversi all’interno di una chiesa fondata addirittura nel VI secolo, dunque intrisa di storia, e più volte oggetto di delicati restauri, l’ultimo dei quali eseguito dopo il terremoto del 1980 sotto la guida della Fondazione Giambattista Vico e fortemente voluto da Gerardo Marotta. Ma a Napoli, città di misteri e culture millenarie, succede anche questo. Che il confine tra fede e blasfemia si assottigli fino a sparire.