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NAPOLI – Dieci anni dopo il commissariamento post primarie cinesi che diedero il via al decennio demagistriano, se Andrea Orlando può vantare un risultato nel Pd napoletano, questo risultato si chiama Marco Sarracino, oggi 32enne segretario provinciale dei dem napoletani.

Ieri, in occasione dell’Agorà organizzata sul tema dell’anticamorra, il ministro se n’è potuto accorgere una volta di più notando la presenza di nessun deluchiano doc ma, assieme a quella di tanti trentenni, di Sandro Ruotolo, Samuele Ciambriello, don Maurizio Patriciello, Franco Roberti, Pina Picierno, Cinzia Aruta, Valeria Pirone, Lorenzo Diana, Tina Sorrentino, Nino Daniele, Paolo Siani, Leonardo Impegno, don Gennaro Pagano, Pasquale Esposito

Il che, questa mattina, fa esultare Sarracino su Facebook con queste parole:

“Sono ancora emozionato per quello che abbiamo realizzato, con una partecipazione davvero straordinaria. Il Pd di Napoli sarà il partito del lavoro e il partito che combatte le mafie, stando al fianco di chi ogni giorno lotta contro uno dei principali problemi del Paese. Chiameremo a raccolta tutti, per una battaglia che non possiamo perdere”.

Ma che Pd ha in testa il segretario provinciale?

Ieri ha dato 3 indicazioni.

La prima: un partito con liste di candidati e primarie pulite. 

Per i candidati, il segretario provinciale ha rassicurato che non si fermerà al solo visto delle fedine penali pulite e che non saranno ripescati coloro i quali sono stati coinvolti negli scioglimenti dei Comuni per infiltrazioni camorristiche (“In alcuni casi, siamo stati parte del problema. Ma senza il Pd il problema comunque non si risolve”).

Per le primarie, significativo il passaggio sulla selezione della classe dirigente del braccio destro di Sarracino, l’assessore nonchè presidente del Pd Napoli, Paolo Mancuso: “Si faranno solo se si confronteranno due visioni, no due pacchetti di voti”. 

La seconda indicazione: un partito che, nei Comuni, si schiererà contro la moltiplicazione di liste civetta che passano per civiche “candidando i primi che passano”, per dirla con Orlando. Dai dem (di non osservanza deluchiana che, al contrario, su di esse hanno costruito una formidabile macchina di consensi elettorali) sono viste come il fumo negli occhi, una sorta di hub di trasformisti: “Sono liste – le ha descritte Sarracino – che alla fine non sai mai dove te le ritrovi”.

La terza indicazione, infine, è quella di un partito che si batterà per riformare la legge sugli scioglimenti dei Comuni (facendo sì che sia maggiormente incisiva per chi inquina dall’interno le macchine comunali) e pronto anche a rendere il Reddito di Cittadinanza più difficile per coloro i quali non mandano a scuola i figli.

Napoli, in tal senso, presto può seguire l’esempio di Catania, dove è stato già firmato un accordo istituzionale che va in tal senso.

Da Orlando a Orlando, in attesa di un segretario regionale, c’è un Pd già pronto alla campagna elettorale per le elezioni politiche del prossimo anno.