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Era il 4 gennaio del 2015. Una data che non esiste per i tanti fan che oggi più che mai lo sentono vicino. Perché Pino Daniele non è mai andato via, vive nelle sue canzoni, nella sua terra.

Questa è la sensazione che tutti hanno: un’assenza che è una presenza. La morte di Pino è stata per chi lo ha amato, la perdita di una persona cara, di famiglia.

La colonna sonora di una vita, un pensiero felice.

“Mi mancano di lui l’arte e l’armonia che ci legavano”, così il Maestro Gianluca Podio che lo ha accompagnato dal 97′ fino alla fine.

Sempre con lui sul palco e fuori, un legame forte che la morte non ha scalfito. “I ricordi sono tantissimi, manca la nostra amicizia, lo studiare insieme, i concerti. Sento l’emozione di averlo sempre presente, quando guardo i video di quando siamo in Piazza Plebiscito  o al concerto a Cava de’ Tirreni con Clapton penso che sia sempre con noi, che non se ne sia mai andato. Era una persona di grande sensibilità io dico sempre che a legarci erano tre A: l’amicizia l’arte e l’armonia”. Indimenticabili anche i ricordi che ci legano a Rino Zurzolo altro indimenticabile musicista scomparso, ed amico di infanzia di Pino Daniele.

Tantissimi gli aneddoti: “Ricordo le conversazioni con Pino sulla musica sul modo di suonare, sull’arte tanti momenti passati a parlare”.

Amava i suoi indimenticabili classici Pino ma era profondamente legato anche agli ultimi lavori: “Lui sentiva profondamente i brani dell’ultimo Cd che stava uscendo “Melodramma” ma anche i  quattro brani a cui abbiamo lavorato insieme: “Ali di Cera”  “Gli Stessi Sguardi”, “Promesse di Marinaio” e “Voci Sospese” quattro pezzi frutto di uno studio particolare sulla musica classica del 600 che Pino amava”.

Un grande artista, molto sensibile, la musica era la sua vita:”Quando andavo in studio era lì con la sua chitarra,  erano inseparabili, spesso dicevamo che fare della propria passione un lavoro era un dono inestimabile, lui questo lo sapeva e la riteneva una fortuna immensa”.

Poi il grande amore per la sua terra, testimoniato dalle  canzoni, e dall’amicizia con Tullio de Piscopo e Senese: “Quando suonavamo insieme a  Napoli era sempre un’emozione indescrivibile.  Indubbiamente aveva una connessione profonda con la sua terra, con Napoli, lo diceva lui stesso, era una legame fortissimo”.

La dodicesima edizione, del Premio Nazionale dell Arti lo scorso anno ha dedicato al musicista Pino Daniele le sezioni Jazz e Pop Rock. Il concorso è  stato promosso,  dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca “Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione”. La kermesse è stata coordinata dal Maestro Podio dal figlio di Pino Daniele, Alessandro, dal Direttore del Conservatorio di Benevento  Giuseppe Ilario e dalla presidente Caterina Meglio.E’ stata una festa bellissima – ha concluso il compositore – svoltasi nella suggestiva cornice del Teatro Romano.