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Sabato prossimo saremo presenti a Pietrarsa, in occasione della visita che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella terrà al Museo Ferroviario. Chiediamo, a conclusione dell’evento, un breve colloquio al Capo dello Stato, affinché un suo intervento possa sbloccare finalmente l’assurda situazione che da oltre 70 giorni ci vede bloccati in un limbo“.

E’ la richiesta dei 471 navigator della Campania, che dopo aver tentato un faccia a faccia con il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca a Castel Volturno, domani proveranno ad avere un confronto con il Capo dello Stato Mattarella, in visita a Portici. Sono ormai mesi che i navigator campani scendono in piazza per far sentire la loro voce, e per farlo avevano fatto ricorso allo sciopero della fame durato 5 giorni, poi interrotto per motivi di salute dei manifestanti. A oggi la firma della convenzione con l’Anpal, che potrebbe dare il via al periodo di formazione e alla conseguente assunzione prevista dalla selezione pubblica, non è ancora arrivata. 

Il nostro auspicio adesso è che dal Colle possa giungere un messaggio al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, perché dia seguito agli impegni precedentemente assunti in Conferenza Stato-Regioni e permetta quindi a 471 persone con una formazione giuridico-economica e umanistica di assumere gli incarichi per i quali sono stati selezionati con pubblica procedura – spiegano i navigator – L’assurdo diniego del governatore alla nostra contrattualizzazione ha ridotto noi, come anche i percettori del reddito di cittadinanza e gli operatori dei centri per l’impiego, alla stregua di italiani di serie B, ai quali non vengono riconosciuti i diritti di cui gli altri connazionali godono a pieno”.

Domani i navigator sperano di “poter incontrare, anche per pochi minuti, il Presidente Mattarella: vorremmo soltanto chiedergli un gesto di vicinanza e di solidarietà per 471 famiglie, coinvolte loro malgrado in uno scontro politico-istituzionale senza precedenti nella storia repubblicana, per giunta acuito da una non giustificabile mancata collaborazione istituzionale, che incredibilmente ci sta discriminando per non aver voluto portare altrove le competenze acquisite negli atenei della nostra terra d’origine“.