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La realizzazione del Ponte sullo Stretto “significa decine di migliaia di posti di lavoro diretti, ma soprattutto significa in qualche misura anche la rinascita della siderurgia e dell’acciaieria italiana”. Così il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso a Napoli per Feuromed. “Per questo – ha detto il ministro – stiamo realizzando un piano siderurgico nazionale che parte dai fabbisogni del Paese, mi riferisco a quelli della cantieristica, della nautica, dell’automotive, l’elettrodomestico, ovviamente il settore delle costruzione, e il ponte è un altro esempio eclatante. 

“Noi siamo in prima linea nel sostegno umanitario all’Ucraina, nel sostegno alla difesa dell’Ucraina attraverso anche l’invio di armi da difesa, e nel raggiungere quanto prima la pace in Ucraina. Nel contempo prepariamo le condizioni per sostenere l’Ucraina e per realizzare la ricostruzione del Paese che diventerà il più grande asset di crescita europeo nei prossimi decenni” ha detto il ministro Urso. “Abbiamo un meeting – ha spiegato il ministro – che si svolgerà il 26 aprile a Roma per il quale stiamo preparando i dossier, a cominciare da quello che riguarda i corridoi logistici, infrastrutturali e portuali, per consentire all’Ucraina di esportare i propri prodotti sin da subito anche via terra e per consentire ai prodotti che devono arrivare in Ucraina di poterlo fare nei tempi dovuti. In quel meeting perciò affronteremo il problema logistico infrastrutturale e portuale, realizzando una grande piattaforma logistica italo-ucraina in territorio ucraino al confine con Ungheria e Slovacchia che sarà la più grande piattaforma logistica terrestre dell’Ucraina per canalizzare i propri prodotti verso l’Europa.

Nel frattempo ci hanno chiesto un aiuto per il ripristino delle macchine agricole già dalla prossima primavera. E poi la cooperazione sulle materie prime, ma anche nel settore spaziale, di cui siamo già partner commerciale. Possiamo e dobbiamo diventare anche partner industriale”. “Poniamo le premesse – ha evidenziato Urso – per fare da subito la migliore collaborazione per sostenere l’economia ucraina e dunque la resistenza ucraina, e nel contempo preparare le premesse perché l’Italia e le sue imprese siano in prima linea quando ci sarà da realizzare la ricostruzione”.

Un impegno italiano – aveva precisato precedentemente dal palco Urso – sarà possibile in particolare nell’industria siderurgica e anche in quella ferroviaria: “Perché va ricostruito l’intero assetto ferroviario ucraino e dovremo attrezzare le nostre imprese a produrre binari in grado di reggere ai cambiamenti climatici e agli sbalzi termici che ci sono in Ucraina. Questo è quello che si può fare e che dovremo fare per farci trovare pronti”.