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Napoli – Potrebbe essere l’ennesimo caso di malasanità quello che riguarda il piccolo Dylan, il neonato morto poche ore dopo il parto avvenuto a Villa Betania, una clinica di Ponticelli nell’area est di Napoli, lo scorso 22 agosto. Sulla tragica morte del neonato è stata sporta denuncia ed aperta un’indagine per far luce sull’accaduto e stabilire eventuali responsabilità.  Oggi, i magistrati hanno incontrato lo staff medico e hanno preso alcuni documenti.

I genitori, Susy e Nicola Milano, invece, non riescono a darsi pace e a farsene una ragione. Il loro racconto è agghiacciante, la loro rabbia è cieca. Susy sarebbe entrata in sala parto intorno alle 5,30 dopo aver rotto le acque. Secondo il racconto di una parente che l’ha assistita durante il suo calvario, la donna ha iniziato a sudare e la sua temperatura corporea si aggirava intorno ai 39.5. In più, la donna ha perso molti liquidi. Quando il piccolo è venuto al mondo non piangeva così gli infermieri e gli assistenti l’hanno portato in sala di rianimazione. Poi, il drammatico annuncio del medico.

I genitori hanno, quindi, sporto denuncia a carabinieri e polizia che hanno avviato un’indagine e hanno sequestrato la placenta e la cartella clinica della donna.  “Hanno fatto partorire mia moglie dopo 16 ore dalla rottura dalle acque – sostiene Nicola, papà del piccolo Dylan – e a distanza di quasi tre ore dall’aumento della febbre fino a 40 per un’infezione del liquido amniocentico, ormai compromesso, il bimbo non era nella posizione giusta per nascere, ma l’ostetrica continuava a insistere per il parto naturale fino a quando è arrivato un medico anziano che ha cominciato a gridare chiedendo un taglio cesareo immediato”.

Oggi, il medico legale potrebbe effettuare l’autopsia sul corpicino del piccolo che aiuterà a far luce sulla dinamica di quanto accaduto. Intanto scatta anche la protesta dei Verdi: “Va fatta la massima chiarezza sulla vicenda – sostiene il consigliere Francesco Emilio Borrelli – per dare giustizia al bimbo e ai suoi genitori e qualora, una volta accertate le responsabilità, non saranno prese le decisioni dovute, chiederò di valutare la sospensione o la revoca della convenzione con il servizio sanitario”.

Da Villa Betania arrivano le prime dichiarazioni: “Sono in corso le indagini predisposte dalla magistratura. I medici e la dirigenza dell’ospedale evangelico Betania restano in fiduciosa attesa dei riscontri medico-legali convinti della correttezza del loro operato. Si ribadisce la vicinanza alla famiglia in questo momento di dolore”.