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Napoli – La ricercatrice del Pascale Maria Lina Tornesello, è una delle tre biologhe premiate in occasione della ricorrenza dell’8 marzo dall‘Ordine dei Biologhi di Campania e Molise per essersi contraddistinta nel campo della ricerca scientifica in Italia e all’estero. La premiazione è avvenuta ieri sera. Insieme con la Tornesello sono state premiate Sabrina Diano, docente dell’Università statunitensi Columbia e Yale e Francesca Pentimalli, docente della Temple University di Philadelfia.
La Tornesello, direttrice dell’Unità operativa complessa di Biologia molecolare e oncogenesi dell’Istituto dei tumori di Napoli, l’anno scorso, si sottolinea in una nota del Pascale, è entrata nell’elenco degli scienziati più influenti nel mondo relativamente alla loro produzione scientifica insieme ad altri 12 oncologi del Pascale; una selezione elaborata da un team di analisti della Stanford University (coordinati dal professor John Ioannidis) utilizzando i dati bibliometrici estratti dal database Elsevier/Scopus e valutando, come indicatori, il numero di articoli e pubblicazioni scientifiche in cui il ricercatore è primo o ultimo autore, nonché i dati relativi all’impatto delle stesse in termini di citazioni complessive ricevute.
Tra gli ospiti intervenuti anche l’ex presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna, mentre il ministero della Salute è stato presente con un messaggio in cui ha sottolineato “come raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze sia un obiettivo che occorre porsi anche come istituzioni” e ha ricordato ancora “come sia importante garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica”.
Soddisfazioni per il premio assegnato alla ricercatrice anche dal direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: “Questo premio alla dottoressa Tornesello è soltanto un’ulteriore conferma dell’elevata qualificazione della ricerca del Pascale oltre ad indicare il valore incrementale della nostra ricerca e della qualità delle cure che l’Istituto è in grado di garantire”.